DIARIO DI BORDO – Cortocircuito tra maschi e femmine? Cercare modelli sani e il coraggio di fuggire: Maria e Giuseppe, Gesù


22/11/2023 – Il coraggio di fuggire. Sembrerebbe un controsenso: scappare è una sconfitta? No, è vittoria ‘strategica’.

Se le regole di questo Mondo sembrerebbero invitarci a una ‘resistenza’ a una ‘lotta’ a una ‘rivalsa’ su questa terra, la via del Cielo è differente di fronte alla violenza.

Così come, nell’ultimo fatto di cronaca nera (diffuso da tutto il main stream a tamburo battente) è mancata la fuga preventiva di fronte all’assassino, così anche quella parte di società che desidera vivere nella Pace ‘celeste’ deve imparare a trafilarsi dallo scontro, soprattutto quando esso diventi capitale.

Questo non significa non esprimersi, ma una volta percepita la sfida non cadere nel tranello della separazione necessaria al contrapporsi, la polarizzazione che prepara allo schianto. Le parole prorompenti che si vorrebbero dire con forza rampante, rimfoderarle e invece affidare i pensieri al Cielo. Imparare, con l’esperienza, a vederne la risposta farsi.

Per questo ‘spaccare tutto, bruciare tutto’ è il proseguo della ‘strage’: occorre saper rispondere in altro modo e non cadere nel ‘tranello’. Ma se ai ragazzi, ai giovanissimi, che sentono forza e vigore nel corpo, non è facile imparare la via dello ‘Spirito’, noi, loro grandi invece possiamo capire meglio e insegnargli.

Ma questo è difficile che avvenga in una società civile intrisa di corporeità/materialismo.

Cercare il ‘regno del Cielo’; esso è sempre descritto come a fianco a noi, ma fuori dalla vista generale, diremo del ‘main stream’.

In un momento storico culturale nel quale la confusione sembra prendere in sopravvento nelle ampie valli della società così detta civile, sempre più spianate e livellate, Dio ci invita a ‘salire sul monte’.

Durante il caos e il rumore, la polvere sollevata, lo scalpitio dei contrapposti, Gesù ‘passava attraverso a loro e si allontanava’. Quando c’era molto accalcarsi, soprattutto dopo l’effetto delle sue parole, a Lui piaceva allontanarsi dalla riva sulla barca.

E l’uomo piaciuto a Dio per accompagnare Maria e Suo Figlio, Giuseppe, imparò la fuga per salvare la sua famiglia dalla strage.

Tre sono gli insegnamenti che possiamo apprendere, anche qui sul Territorio:

  • gli esempi sani di una coppia, una famiglia: Maria e Giuseppe di Nazareth
  • i luoghi sani dove apprendere queste figure e stringersi a loro per imparare a vivere nella pace che trasmettano con l’insegnamento della loro vita ‘completa’.
  • i luoghi meravigliosi del Creato, la Natura, boschi, mare, prati erbosi dove riprendere i contatti con la vera realtà, nella quele donne e uomini possano ‘ricalibrarsi’.

Nessuno è destinato a seguire la lotta e la battaglia di questo mondo contro ‘caino e i cainidi’; così come consigliamo di fuggire dalla ‘persona omicida’, così impariamo a ‘fuggire’ dai luoghi della violenza.

Scegliamo scuole dove la confusione tra maschi e femmine sia dissipata, optiamo per centri di cultura e di culto tranquilli dove il mondo non potrà costringerci nelle spire del rancore.

“Fuggiamo – insomma – le occasioni prossime di ‘peccato’ “. Possiamo farlo. Dobbiamo farlo. Così facendo daremo speranza e chi ora si prepara alla guerra vedrà che è più Bello seguirci. Perché fuggire non è abbandonare, ma indicare una nuova frontiera.

Stefano Di Tomassi

 

 


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