8/6/2023 – Si è chiuso il cerchio nella vicenda dell’omicidio di Fabrizio Vallo. L’assassinio, avvenuto lo scorso 2 febbraio nell’androne di palazzo di Via del Sommergibile 29 a Nuova Ostia sarebbe infatti nato all’interno di una lite per l’occupazione di una casa popolare al civico 22 di via Guido Vincon.
Su delega della Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Ostia hanno infatti eseguito un’ordinanza che dispone la custodia cautelare in carcere per Emanuele Caradonna detto Manilo, 55enne di Fiumicino ex compagno della zia materna della vittima, gravemente indiziato di omicidio aggravato e porto illegale di armi.
Il provvedimento, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma Paolo Scotto di Luzio, arriva grazie alla ricostruzione dei fatti emersa dall’attività investigativa. Nel pomeriggio del 2 febbraio, secondo quanto appurato, l’indagato, avrebbe avuto una violenta lite con la vittima, culminata poche ore dopo con l’esplosione di tredici colpi di pistola a distanza ravvicinata, undici dei quali andati a segno.
Nelle fasi immediatamente successive all’omicidio, Caradonna si sarebbe dato alla fuga a bordo della vettura intestata all’ex compagna, una volta rientrato nel comune di Fiumicino, avrebbe abbandonato il veicolo a distanza dalla sua abitazione.
Dopo una breve ricerca, gli operanti hanno trovato l’auto, con all’interno diverse armi tra cui 6 pistole, materiale esplodente, documenti falsi, uniformi e falsi tesserini di riconoscimento dell’Arma dei Carabinieri. Per tali fatti, l’uomo era stato arrestato in flagranza di reato e condotto presso la casa circondariale di Civitavecchia dove gli è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare.
Durante l’indagine, condotta anche con il supporto del Reparto Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Roma, è stato possibile delineare anche il movente, riconducibile a dissidi tra la zia e nipote, in relazione all’occupazione della casa popolare in via Guido Vincon. Nell’appartamento, appartenuto alla nonna di Vallo, dopo la morte di questa, era andata abitare la zia materna. Un trasferimento che a Vallo non sarebbe andato giù. Vallo che nel frattempo aveva perso la madre, lo voleva per se. Ne erano scaturite numerose liti con Vallo che aveva minacciato più volte la zia. Proprio la sera dell’omicidio la vittima aveva nuovamente minacciato la donna armato di un bastone. Differentemente dalle altre volte però a casa della zia si trovava anche l’ex compagno Caradonna che si sarebbe incontrato poco dopo in via del Sommergibile con Vallo per chiarire la situazione. Una discussione rapidamente degenerata con la sparatoria e l’omicidio con 13 colpi di pistola, 11 andati a segno.
Poi la fuga di Caradonna con Vallo lasciato senza vita in terra con a poca distanza ancora il bastone utilizzato poco prima.