DIARIO DI BORDO – A Ostia il progetto Alpha, quando la chiesa di Roma “impara”dalle altre


29/03/2023 – Lo scopo è riavvicinare al cristianesimo quelle persone, adulti, che per i percorsi personali, di ciascuna vita e senza alcun giudizio in merito, se ne sono allontanati. Ci spiegano questo dalla chiesa guidata da don Roberto Visier.

Un’esperienza nata dalla chiesa cosiddetta ‘riformata’ e che chiesa cattolica ha osservato riconoscendone “i frutti buoni” e ha adottato; è bello il messaggio di una chiesa cristiana “cattolica” che impara dalle altre cosiddette ‘chiese riformate’ mostrando anzitutto che vi è una comunità cristiana capace di creare ponti aldilà del pregiudizio e della paura del diverso; secondariamente che può essere superato, anche dalle chiese non cattoliche, quel pensiero che i cosiddetti cattolici siano soltanto persone ancorate sulle loro posizioni dogmatiche.

Domenica prossima il successivo incontro alle 16 presso la chiesa San Nicola di Bari, in via Passeroni Ostia Lido.

E’ interessante scoprire una chiesa universale che cerca una buona occasione per essere utile anche chi semplicemente può trovare sostegno nel condividere le parole e i messaggi del Vangelo con assoluta semplicità e, se si vuole, parlare delle proprie esperienze di vita accompagnando il tutto con un panino o una merenda insieme.

Ma qualcosa di così semplice non è affatto un percorso improvvisato, anzi ha radici profonde.

Questa esperienza è nata in America nel 1978; la fede è un percorso interiore, di riflessione e preghiera, ma è anche condivisione, aprirsi agli altri – si legge nelle righe Credere.it, ndr –  Il progetto di evangelizzazione Alpha nasce in una chiesa del centro di Londra, la Holy Trinity, per intuizione di un curato che – per avvicinare le persone a Gesù – ebbe l’idea di organizzare una cena nella propria chiesa. Quindici anni dopo, nel 1993, Alpha viene presentato in una conferenza internazionale e adottato anche nella Chiesa cattolica. Oggi nel mondo circa 30 milioni di persone ne hanno frequentato un corso.

In Italia esiste da due anni e ha all’attivo già settemila adesioni. «Ma non è un movimento», ci tiene a precisare Gaetano Cammarata, giovane artista siciliano e direttore di Alpha Italia che incontriamo nella chiesa di Sant’Anselmo a Roma, «piuttosto un mezzo per aiutare le persone a riscoprire le radici del cristianesimo, condividendo un pasto ovunque sia possibile: in un pub, in un ristorante, a casa di amici, anche in chiesa, perché l’obiettivo è riscoprire quei valori semplici del guardarsi, dello stare insieme, del fare quattro chiacchiere».

L’idea forza è concentrata nell’espressione: “ogni posto è un buon posto”.

In fondo anche Gesù duemila anni fa parlava alle persone, per strada, ovunque ne capitasse l’occasione. 

È curiosa l’idea che sta dietro al progetto Alpha, perché questi incontri avvengono davvero dappertutto: a Perugia in un centro commerciale, a Milano in un ristorante macrobiotico e all’università, a Palermo nel carcere dell’Ucciardone, a Roma nella chiesa di Sant’Anselmo. Basta fare una cena o una colazione dove poter parlare liberamente, perché «è nella libertà che nascono le cose belle, come la fede», sottolinea Gaetano. Che precisa: «Chi arriva da noi molto spesso non ha fede, è un cosiddetto “mangiapreti”, una persona che spesso vuole polemizzare con gli organizzatori del corso». Ed è qui che avviene il cambiamento: «Si viene con la tristezza negli occhi e si va via con la luce di chi ha scoperto o ritrovato nuove relazioni umane e la profondità della fede».

Nella chiesa di Sant’Anselmo sul colle Aventino, dove Alpha viene presentato a chi non lo conosce, è in preparazione un ricco banchetto, con tanti giovani da tutta l’Italia.

Sdt

 


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