Delitto Pasolini, chiesta la riapertura delle indagini. Trovati 3 nuovi dna


5/3/2023 – È stata depositata venerdì mattina in Procura, a Roma, un’istanza per chiedere la riapertura delle indagini relativo all’omicidio di Pier Paolo Pasolini avvenuto al’Idroscalo di Ostia il 2 novembre del 1975.

L’atto, come scrive Ansa, è stato redatto dall’avvocato Stefano Maccioni, a nome del regista David Grieco e dello sceneggiatore Giovanni Giovannetti. Nell’istanza si chiede di accertare a chi appartengano i tre Dna individuati dai carabinieri del Ris nel 2010 sulla scena del crimine.

“Quella notte all’Idroscalo di Ostia Pino Pelosi non era solo – afferma il legale -, ci sono almeno tre tracce, tre ‘fotografie di persone e ciò giustificato il perché, dopo quasi 50 anni, è ancora possibile arrivare ad una verità giudiziaria. Una verità che si baserebbe su dati scientifici, sulla presenza di tre Dna: da qui si deve partire per svolgere le indagini per accertare a chi appartengono”.

I presentatori dell’istanza di riapertura del fascicolo aggiungono che “nella prima indagine questo si è fatto in modo parziale, sono stati esaminati circa 30 Dna ma oggi è tempo di fare verifiche più diffuse tenendo presenti anche le dichiarazioni di Maurizio Abbatino, esponente della Banda della Magliana, che alla Commissione Antimafia dà una giustificazione sul perché Pasolini si recò tutto ‘Idroscalo di Ostia: non era lì per consumare un rapporto sessuale occasionale con Pino Pelosi, con il quale lo scrittore aveva una relazione, ma per riottenere le pizze di ‘Salò, le 120 giornate di Sodomà che gli erano state sottratte ea cui teneva tantissimo”. Per Maccioni, Grieco e Giovannetti Pasolini venne “attratto in una trappola e lì venne aggredito a morte. Nell’istanza di centinaia di pagine riuniscono molti elementi, tante tessere che i magistrati devono mettere insieme”.


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