10/10/2022 – Una nuova condanna per violenza su una bambina per l’animatore del centro estivo di Dragona finito nella bufera nel settembre del 2016 e già ai domiciliari con una pena a 5 anni e mezzo per gli abusi su un’altra piccola frequentatrice del centro all’epoca di 10 anni.
L’uomo, il 40enne E.C., è stato infatti condannato ad un anno per violenza sessuale aggravata su una bambina di 5 anni che frequentava la struttura di via Francesco Donati 222 a Dragona.
A scoperchiare il vaso di Pandora era stata la denuncia della mamma della bambina di 10 anni che chiameremo Elena. La ragazzina era stata iscritta dai genitori al centro estivo dove poter trascorrere giocando le giornate di chiusura della scuola.
Quando però dopo qualche giorno di assenza dovuto alle ferie dei genitori era arrivato per lei il momento di tornare nella struttura di Dragona la reazione della bimba aveva messo in allarme i genitori. Elena aveva infatti prima detto di essere troppo stanca per tornare al centro estivo poi quando la mamma poco convita da quella scusa aveva continuato a indagare. Dopo che gli inquirenti ai quali i genitori di Elena si erano rivolti avevano ascoltato la piccola in un’audizione protetta con degli psicologi ai quali alla fine ha raccontato gli abusi subiti con i gesti era scattata la denuncia alla fine di luglio. A molestarla il patron della struttura che aveva approcciato le bambine nei bagni del centro estivo, posto poi sotto sequestro dagli uomini del X Gruppo Mare della Polizia Locale di Roma Capitale, all’epoca diretti dal Comandante Antonio Di Maggio, poiché completamente abusivo.
Settimane di indagini, coordinate dal pm Silvia Santucci ed effettuate dagli agenti del commissariato Lido che hanno portato al fermo dell’uomo condannato a 5 anni e mezzo in via definitiva dalla Cassazione grazie alla concessione delle attenuanti generiche.
Proprio nelle aule del tribunale di piazzale Clodio era nel frattempo in corso il secondo processo per abusi questa volta sulla bimba di 5 anni che ha portato alla condanna ad un anno di reclusione sempre con l’accusa di violenza sessuale su un minore.
