DIARIO DI BORDO – Il mondo a colori di “Caraibi”: quando l’educatore locale diventa una risorsa della nazione


12/10/2022 – Si chiama Polipò, è un piccolo circolo culturale , con la collaborazione di Pas d Qua, dedicato “ai soci dai 4 anni in su”, è una nuova bottega di piccoli artisti che propone gioco pittura. Sta nascendo all’Istituto Via Mar dei Caraibi, con i suoi plessi alla Stella Polare per le scuole ‘medie’ e a Segurana per l’altra Primaria, e vede coinvolti i bambini delle scuole e non, in orario successivo a quello scolastico. Questo spazio di colore è reso possibile grazie al container offerto dal Comune di Roma/Municipio X alla Scuola per ampliare la disponibilità di luoghi durante la crisi pandemica.

Qui oggi vi germogliano i bimbi e i frutti di quegli educatori, operatori, che spesso lavorano nelle scuole come assistenti educativi, forniti dalle loro organizzazioni extrascolastiche, associazioni, cooperative e che poi mettono radici nel rapporto continuativo, nella relazione quotidiana che si struttura negli anni, con famiglie e insegnanti. Questo radicamento supplisce alla discontinuità della burocrazia fatta di graduatorie, bandi pubblici, instabilità istituzionale ed è un valore aggiunto per tutta la comunità educativa e cittadina.

“(Abbiamo) presentato – in questi giorni, ndr – il nostro nuovo avampoliposto eccezionale in via Mar dei Caraibi – dichiarano i maestri pittori – ricominceremo lunedì 10 dalle 17 alle 18 con l’ora di Giocopittura rivolto a bambini dai 4 anni in su;
dalle 1830 alle 1930 l’appuntamento sarà rivolto ai nostri soci più grandi;
nei prossimi venerdì, organizzeremo incontri spot che saranno preludio alla partenza del laboratorio “Inchiostro in Arte” nato dalla collaborazione con Pas de Qua.I più curiosi – concludono – possono già richiedere qualunque info aggiuntiva scrivendo al numero +393298036399

L’approdo di Polipò ci spinge a una riflessione importante; in questi anni la professionalità educativa sociale pedagogica sta crescendo molto insieme allo strutturarsi di reti inter istituzionali e va a formare un collante cittadino a salvaguardia dell’instabilità pubblica dei servizi e soprattutto di famiglie e bambini.

I recenti fatti di cronaca, l’ultimo dei quali – solo qualche giorno fa – ci parlava di abusi e violenze all’interno di un centro estivo sul nostro territorio – continuano a gridarci, come da anni e anni fin dai tempi di Simeone Nardacci, che il mondo extrascolastico se non è una risorsa si può tragicamente trasformare in una trappola o in un zona d’ombra.

Per questo l’ufficializzazione di questa nuova collaborazione in senso lavorativo individuale, collegata agli uffici socio pedagogici municipali e alle referenze politiche, attraverso il tanto agognato e mai realizzato registro socio pedagogico locale, farebbero uscire alla luce del sole un comparto fin troppo ancora sommerso e lasciato alla virtuosa intenzione e intuizione di pochi, come ad esempio all’I.C. Via Mar dei Caraibi.

Allo stesso tempo i riflettori accesi sulle professionalità competenti locali, in rete istituzionale, sarebbe lo snodo solido della rete dove i professionisti tecnici (sportivi , culturali etc…) e i volontari locali potrebbero poggiarsi per meglio collegarsi all’istituzione.

Infine l’individuazione degli educatori, degli operatori socio pedagogici territoriali accenderebbe i fari per la salvaguardia contro quella tentazione di rapporti clientelari tra politica e organizzazioni contenitori di voti e allo scambio di “favori” prevenendo così il cancro del sistema malavitoso.

Sdt

 


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