DIARIO DI BORDO – Festa della Comunità Educante: la pedagogia dalla scuola al quotidiano grazie a don Milani. Ma il futuro è a destra


20/10/2022 – Il Municipio X ha istituito la giornata / festa della comunità educante cittadina del 27 maggio. Le forze culturali e sociali che sostengono l’assessore Denise Lancia, titolare alle politiche sociali e pari opportunità e Angela Mastrantoni, assessore alla cultura scuola e politiche giovanili Roma Municipio X, portano il Territorio a un importante e coraggioso punto di svolta, del resto preparato da anni più o meno consapevolmente e continuativamente

l’estensione della prassi educativa e della cultura pedagogica oltre al sistema tradizionale novecentesco (e in fase di metamorfosi nel 20esimo secolo) che ha visto, di fatto, la scuola centrale istituzione adibita all’educazione/istruzione nazionale.

Si è scelto un giorno, il 27 Maggio la nascita del sacerdote e priore don Lorenzo Milani, nel quale – leggiamo nella nota e nella dichiarazione della consigliera Mirella Arcamonevalorizzare mettere a sistema dell’azione quotidiana, e spesso sotterranea,  insegnanti, delle associazioni culturali ed educative, laiche e religiose, di una rete diffusa di professionisti e volontari che si occupano di combattere la povertà educativa per solidarietà,la povertà educativa dei bambini e dei ragazzi, la dispersione scolastica, l’abbandono, la rassegnazione, attraverso la cultura, il sostegno scolastico, le arti, lo sport, il volontariato.”

Questo passaggio è un traguardo civile.

Il richiamo – che sembra quasi un ‘appello’ – alle associazioni religiose è addirittura commovente vista la difficoltà spesso del centri di culto, nei localismi, di collaborare con le realtà ‘politiche’ per le logiche di potere che spesso vanno a confrontarsi. Tuttavia il parlamentino lidense è riuscito in tanto.

La congiuntura socio culturale di questa amministrazione del X non è da trascurare poiché riunisce la spinta progressista di centro sinistra, innovativa dei 5 Stelle alla sensibilità cattolica-progressista di una forte componente istituzionale attuale.

La cosa non è da trascurare, anche perché Ostia, soprattutto in questi ultimi decenni, si presenta anche come particolarissimo laboratorio politico; questo microcosmo è eccezionalmente rappresentativo del panorama nazionale e per questo va osservato con attenzione.

La cultura di centro sinistra, in questo Territorio, ha prodotto un’ evoluzione ‘massimale’ che porta avanti il sistema cittadino; tuttavia questa progressione storica ha bisogno di una cultura diversa per ampliare la società nuova.

E’ stata superata – finalmente! – la mentalità che ha portato alla ‘sinistra di Bibbiano’; la zona d’ombra nata da istituzioni deleganti, politicanti e realtà clientelari, in nome di un sistema di rete inter istituzionale comunitario appunto tra scuole, servizi, asl, associazioni, centri di culto.

Questa trasversalità orizzontale è un antitodo tuttavia incompleto. Occorre una rete di trasversalità verticale. 

Questo ulteriore strumento non può che orientarsi verso un concetto di responsabilizzazione sociale personale cittadina da un lato e verso il lavoro un ampliamento delle piattaforme istituzionali (scuole, servizi sociali, asl, tecniche) dall’altro.

Le famiglie devono poter contare sul tessuto metropolitano di professionisti conosciuti e riconosciuti dalle istituzioni, forze sociali/persone di prossimità e quotidianità.

Aldilà dei gabinetti politici, dei direttori, delle giunte scolastiche o dei consigli di amministrazioni deve poter evolversi la società civile attraverso la spinta di personalità in prospettiva sociale come denominatore di base che poi distinguano i propri strumenti didattici, educativi socio culturali, ma al servizio di un unico Territorio, in uffici socio pedagogici, in team, equipé, task force, pool inter disciplinari.

Questa evoluzione è nello spirito della politica di una destra sociale, nella cultura storica di un modello diverso a quello che per decenni ha gestito questo settore. Questa società nuova non nasce in contrasto o nel conflitto con modello precedente ma riconoscendone il completamento ne è una naturale progressione per tutti.

Sta ai politici onesti riconoscere i propri limiti e collaborare con gli altri politici dando il buon esempio ai cittadini e sta ai cittadini scegliere il nuovo con tranquillità senza sentirsi orfani del passato.

Sdt

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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