MESSAGGIO NELLA BOTTIGLIA – A Ostia il Papa “del sorriso”cammina tutti i giorni insieme a noi

beato Papa Giovanni Paolo I (Albino Luciani)

11/09/2022 – E’ davvero bello testimoniare che Ostia ha un forte legame con il nuovo beato Papa Giovanni Paolo I, il Papa del Sorriso, al secolo Papa Albino Luciani. E’ notizia di questi giorni la partecipazione, alla cerimonia di beatificazione in piazza san Pietro, del reverendo Padre Franco Nardin con uno dei segretari del nuovo beato e un altro prezioso collaboratore; si, perché egli, il primo, del reverendo padre è lo zio.

Così con lui hanno preso posto negli spazi adibiti in Piazza San Pietro: Mons. Romano Nardin e il cugino Mons. Marcuzo.

Papa Francesco li ha voluti lì vicino – con loro anche i nipoti e altri parenti – e questo segnale è davvero importante, anche e forse soprattutto per le chiese e i cristiani di Ostia. Perché tutti i giorni, vicino alle nostre case, c’è chi opera sulla scia della testimonianza di Papa Luciani in diretta continuità; in effetti i profondi cambiamenti della chiesa di cui aveva iniziato a parlare sono pane quotidiano per le chiese di Ostia e i cristiani di Ostia che operano per l’ecumenismo e il dialogo religioso, per i poveri, per la battaglia contro il clericalismo, la formalità, l’esteriorità e i privilegi, in modo che la chiesa dei cristiani, l’ecclesia di Ostia sia veramente espressione di un Dio Padre che è anche ‘madre’.

Una successione, una eredità così naturale quella tra il Padre e il Pastore universale Papa Luciani perché si è alimentata dalla testimonianza viva di chi operava vicino al pontefice tutti i giorni. Questo fa capire bene come tra i carismi vi sia quello legato alla commissione cultura nell’ambito dell’incontro ecumenico e del dialogo religioso per la prefettura di Ostia, della relazione in generale con le persone, la ‘teologia del Cuore’: padre Nardin insieme a mons. Romano – e soprattutto alla comunione dei santi in beato Papa Giovanni Paolo I – fanno si che il “sorriso” del papa Luciani cammini tra le strade di Ostia e da qui a Roma.

Il “sorriso” del resto è la più naturale e forse primordiale azione di relazione tra uomini.

Avrebbe impresso un moto di cambiamento della chiesa senza precedenti, ancor più di quanto, in questi anni, sta tentando Papa Francesco; Giovanni Paolo I non ha avuto il tempo, oltre quei 33 giorni, di orientare il timone della Chiesa di Gesù verso ciò che aveva in mente. E’ certo che lo Spirito Santo abbia poi proseguito la sua opera attraverso il lungimirante, forse più prudente per certi versi, pontificato di San Giovanni Paolo II e oggi, con maggiore decisione, forse più vigoroso per certi versi, con Papa Bergoglio; tuttavia ai più non può mancare il pensiero che Papa Luciani avrebbe davvero potuto e saputo fare moltissimo.

Tuttavia lo Spirito Santo che è Dio opera con forza ancora in quella direzione; anche nelle chiese di Ostia sembra soffiare quella brezza che fa nuove le cose e l’ufficio di dialogo religioso e incontro ecumenico dei cristiani, la commissione cultura e il percorso di inter parrocchialità sembrano un tracciato che si delinea giorno dopo giorno sotto i nostri occhi.

E’ per questo, ci sembra di capire, che proprio a Ostia Papa Francesco, primo pontefice a farlo direttamente, ha potuto dire “Città di Ostia”, definendola, identificandola, riconoscendola.

In questo periodo la diocesi di Roma e la prefettura di Ostia, nelle sempre maggiori rispettive identità, attraverso il vicariato, collaborano per rafforzare anche strutturalmente questa relazione. Un ponte diretto tra Roma e Ostia verrà edificato proprio in tema da ecumenismo e dialogo anche con la collaborazione della rete Pacis.

L’intercessione di Papa Luciani su Ostia sarà a questo punto qualcosa di quasi tangibile tanto da sentire il suo sorriso su di noi e continuare questa successione e comunione con maggiore speranza e vigore.

Sdt

 


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