DIARIO DI BORDO – Per i ‘bambini post pandemia’ una “scienza amica”: scuola che si può “toccare”, mondo da non temere

La 5 F 2021/22 durante una lezione esperimento scientifico con la maestra Roberta Squadrani ed Elisa Falcioni

Il Dirigente Scolastico dell’I.C. Via Mar dei Caraibi dott.ssa Lucia Carletti

22/06/2022 -Tutti lo sanno, si ha paura di quello che non si può vedere, capire, governare. Il ‘buio’ ci spaventa, ancora di più può popolarsi di mostri nella fantasia dei più piccoli. Ma con la scoperta della luce del fuoco l’essere umano ha iniziato a dissipare il terrore dell’ignoto, a governare il timore, l’ansia. E allora possiamo comprendere meglio quanto questi tormentati anni di pandemia abbiano minato le nostre coscienze e ancora di più il rischio nel panorama inconscio dei nostri bambini forse più di noi vessati da qualcosa o qualcuno che agiva nell’invisibile. Ma possiamo anche capire la ricchezza di un insegnamento scolastico che educhi ad avvicinare la scienza alle classi scolastiche, la realtà tangibile, che come seguirete va anche aldilà della prassi scientifica e diventa pedagogia della prossimità.

L’esperimento ‘elettrizzante’ della 5 F

Ma iniziamo con il metodo della maestra Roberta Squadrani che, ormai da diversi anni, trasforma la sua classe, anzi l’Istituto Via Mar dei Caraibi, in un laboratorio scientifico a misura di bambini e insieme a loro muove la curiosità verso un apprendimento e una scoperta che loro possono guardare, vedere, toccare, governare.

“Learning by doing, imparare facendo, attraverso il fare ma anche learning by thinking, operare pensando, riflettendo, discutendosottolinea la maestra Squadrani – infine ci porta al ‘learning by loving’, perchè l’intelligenza, il pensiero, la stessa azione sono sempre sostenute dall’affettività.”

Piano piano si edifica una personalità in prospettiva scientifica capace di approcciarsi alla complessità con processi algoritmici, sul piano esperienziale, e l’apprendimento generato dalla eccezionale curiosità di un fanciullo può trasformarsi nella sua vita in vero e proprio amore per l’indagine scientifica, l’atteggiamento positivo verso l’ignoto da poter e dover osservare e fonda le basi di una struttura adulta più solida, autonoma e indipendente, intelligente.

Tuttavia il metodo della maestra Squadrani non si esaurisce all’interno delle sue classi; l’Istituto di Via Mar dei Caraibi ha, da diversi anni, orientato il piano della sua offerta formativa, didattica istituzionale e tecnica progettuale, verso l’incontro tra teoria e prassi, tra scuola istituzionale e territorio esperienziale, tra realtà scolastica come presenza pubblica della repubblica e galassia associativa locale, dallo scoutismo laico, all’università per la terza età fino al giornalismo, allo sport, alla vela lega navale, alla missione sociale della ciurma. Straordinaria opportunità poi è la vicinanza praticamente l’adiacenza allo Stadio Giannattasio che fa dell’Istituto Via Mar dei Caraibi di Ostia praticamente il polo sportivo della città.

Il plesso dell’I.C. Via Mar dei Caraibi Caterina SEGURANA

Una menzione particolare per gli Scacchi disciplina per la quale l’Istituto si è classificato al massimo livello nazionale. Davvero molte le professionalità e le realtà che gravitano intorno a questo vero e proprio baluardo civile che questa scuola ha saputo costruire intorno a sé grazie alla forma mentis della dirigente scolastica dottoressa Lucia Carletti. Qui sotto è possibile dare una sbirciata all’offerta e ai progetti in essere: https://www.mardeicaraibi.edu.it/progetti/  https://www.facebook.com/viamardeicaraibi

“La scuola – conclude la maestra scienziata – è infatti il luogo per imparare pensando e facendo.Ma non posso fare e pensare senza AMARE quello che faccio e penso.”

La 5 F 2021/22 durante una lezione esperimento scientifico con la maestra Roberta Squadrani ed Elisa Falcioni

Iscrivere a scuola i propri bambini può essere in questo istituto non solo un atto dovuto, ma un atto di amore; in conclusione equipaggiamo i nostro figli per un futuro e un mondo che non dovranno temere ma che potranno accogliere come noi abbiamo saputo e voluto accogliere loro.

Sdt

 


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