MESSAGGIO NELLA BOTTIGLIA – Ostia, Pasqua 2022: con i cristiani risorge una città che era morta

la lunghissima fila di cristiani nella processione della via Crucis con le parrocchie di Ostia levante insieme

17/04/2022 – E’ una città che risorge a nuova vita, come Gesù, quella che si riversa nelle chiese cristiane – ma anche in tanti altri centri di culto – dopo che il ‘maleficio’ della pandemia si sta allontanando. Le chiese cristiane non hanno mai abbandonato le persone, le famiglie; soprattutto chi rimaneva isolato veniva raggiunto, spesso c’è chi combatteva per far rimanere le chiese aperte e anche esponendosi con coraggio. Dall’altra parte una società se non “morta” moribonda; scientifica e politica, istituzionale e burocratica, realtà invece contraddittoria, a volte non chiara nei mezzi e nei fini, attorcigliata nelle spire della paura, percepita spesso come non alleata.

E allora la gente torna nelle chiese (ma anche gente nuova), vicino ai sacerdoti, ai Pastori, a stringersi nelle comunità: non è mai stata lasciata indietro perché “nessuno si salva da solo”. Le famiglie hanno visto cosa significa un affetto che viene donato – senza tornaconto – per questo si riempiono i campetti di calcetto con i ragazzini, i teatri parrocchiali iniziano nuovamente  a schiamazzare di risa e di eventi culturali, le sale odono il ronzio della gente che si incontra e parla. E’ una rinascita, un risveglio, una resurrezione. La morte non ha avuto – non ha e non avrà – l’ultima parola.

E la Prefettura di Ostia, diocesi di Roma, ha mostrato in questa resurrezione di Gesù nella partecipazione popolare la vita che vuole unione, comunione fraterna. Che abbia avuto il volto della processione tra le parrocchie, oggi consorelle, san Nicola di Bari e Stella Maris, o la voglia di essere tra le vie della cittadina di Sant’Aurea, il riunirsi intorno al Sepolcro della deposizione di Sant’Agostino Vescovo, la Via della Carità – con il sostegno alle famiglie ucraine e russe – di Santa Monica e Nostra Signora di Bonaria, o quella ‘sindonica’ di Regina Pacis, la “città di Ostia” – come Papa Francesco, primo pontefice a chiamarla così – ha mostrato alla gente dove può sentirsi sicura, accolta senza se e senza ma.

Ma se la chiesa cristiana universale è certamente più visibile per storia, per struttura e per architetture, e ha evidenziato questa ‘resurrezione sociale’, le chiese cristiane riformate e ortodosse ugualmente sono oggi molto più arricchite di Amore dalla partecipazione fraterna. Non solo le chiese ma anche i centri di culto di altri Credi vivono una rinascita bellissima che ci parla di incontro, di ascolto, di dialogo, di Speranza, di Vita.

Sdt


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