Festa della Donna, dedicata alla archeologa di Odessa Raissa Gourevič la nuova biblioteca di Ostia Antica


6/3/2022 – La Biblioteca di Ostia Antica si amplia, più spazio e servizi per i fruitori degli oltre 10mila volumi, in costante aumento.
La nuova sala multimediale sarà dedicata, per l’8 marzo, ad una figura femminile che ad Ostia Antica ha lasciato un’eccezionale eredità fotografica e monografica legata allaritrattistica antica, l’archeologa Raissa Samojlovna Gourevič Calza, nome che assume dopo le nozze con Guido Calza, fino al 1946 soprintendente e direttore di Ostia Antica, del Foro Romano e del Palatino.
Per il direttore del Parco archeologico di Ostia Antica, Alessandro D’Alessio, “Raissa Gourevič è nata ad Odessa, nell’attuale Ucraina, e ha dialogato con tutta l’Europa, da Leningrado a Berlino, da Parigi a Roma. Se fosse viva trascinerebbe tutti gli appassionati di archeologia ad esigere nuovi sforzi diplomatici, corridoi umanitari, un immediato cessate il fuoco. Forse Raissa saprebbe convincere gli aggressori a non colpire i civili, saprebbe indurre i giovani, da entrambe le parti, a mettere la sicura alle armi. Nell’intitolarle la nuova sala della Biblioteca di Ostia Antica per l’8 marzo 2022 speriamo di raccoglierne il talento, la passionalità e la generosità per distribuirle ai fortunati frequentatori delle nuove postazioni di consultazione”.

“Danzatrice e attrice prima, archeologa e storica dell’arte antica poi, grande conoscitrice dell’archeologia Ostiense, tenuta in palmo di mano da Ranuccio Bianchi Bandinelli per la sua familiarità con i ritratti antichi – ricorda Dario Daffara, archeologo e responsabile della Biblioteca, “Raissa Calza dev’essere ricordata per i suoi meriti; la sua evocazione manifesta anche la nostra solidarietà con le vittime della sciagura che attraversa l’Ucraina”.

La nuova Sala offre 4 moderne postazioni di consultazione all’interno di un edificio antico e affascinante. “E’ stato possibile modellare una sala di consultazione pienamente accessibile – spiega l’architetto Silvia Breccolotti – “All’interno si possono vedere le strutture cinquecentesche del Casone del sale, installate sulle potenti murature di un magazzino per merci di epoca romana”

Raissa Samojlovna Gourevič, cenni biografici
Nasce nel 1894 da genitori ucraini di religione ebraica a Odessa, il porto sul Mar Nero che attende in queste ore l’aggressione della flotta russa. Dopo la formazione giovanile tipica dell’alta borghesia inizia nel 1918 un viaggio che la porta ad attraversare l’Europa e a incontrare i giganti della cultura novecentesca, da Luigi Pirandello a Marguerite Yourcenar.
Il suo percorso tocca Leningrado, Pietroburgo, la Finlandia, Berlino, fino ad approdare a Roma. E’ qui che, nel 1924, incontra Giorgio De Chirico con il quale si trasferisce a Parigi, dove studia archeologia alla Sorbonne.
“L’incontro di Raissa con Giorgio De Chirico è fatale come possono esserlo i colpi di fulmine, «coup de foudre» lo ha definito più volte la stessa Raissa”, come scrive Paola Olivanti nel più recente contributo biografico dedicato alla studiosa sul Bollettino di archeologia on-line.
Sempre dalle ricerche della Olivanti apprendiamo che, dal 1932, Raissa torna in Italia accompagnata da lettere di presentazione dei suoi maestri parigini. Quando si presenta al Direttore degli Scavi Guido Calza, il 12 agosto del 1933, questi le propone di restare a Ostia per aiutarlo nelle ricerca. È l’inizio di un doppio sodalizio, quello con Calza che culminerà in un matrimonio celebrato in extremis, pochi giorni prima della scomparsa dell’archeologo; e quello con il patrimonio scultoreo di Ostia Antica, con contratti a giornata o temporanei, fino al licenziamento del ’39, conseguenza alle leggi razziali. Grazie ad un’applicazione pro- forma della norma discriminatoria, Raissa continuerà a lavorare a Ostia Antica come giornaliera e poi con forme più stabili fino al 1968.
“Rapidamente Ostia diventa il suo luogo del cuore – scrive ancora Olivanti – studia, fotografa, ricompone statue con un capillare lavoro di schedatura e di documentazione, arrivando ad acquisire una conoscenza incredibilmente profonda della scultura ostiense e una confidenza quasi amicale con le statue e con i personaggi che esse rappresentano: prima di lei nessuno ad Ostia si era occupato di scultura in modo sistematico. Tra le cure di Raissa per la scultura ostiense va ricordata anche la messa in sicurezza delle opere, durante la Seconda guerra mondiale, trasferite per l’occasione nei grandi ambienti dei Grottoni e protette con sacchi di sabbia”.
Le spoglie mortali di Raissa Samojlovna Gourevič Calza riposano a Ostia Antica, nel cimitero di Sant’Ercolano, accanto a quelle di Guido Calza e di altri tre pilastri dell’archeologia ostiense, Dante Vaglieri, Italo Gismondi e Giovanni Becatti.

L’offerta della Biblioteca Ostiense
Affidata alla passione e alla competenza di Dario Daffara, la Biblioteca è aperta al pubblico su appuntamento il giovedì (06/56358012). La collezione è divisa in varie sezioni, tra le quali spicca quella relativa a Ostia e al territorio ostiense; al suo interno si trova l’importante collana degli Scavi di Ostia, dedicata alla topografia e all’urbanistica Ostiense. Oltre alla nutrita e aggiornata sezione dei Periodici, spicca per estensione la raccolta dei Cataloghi di mostre, prevalentemente di argomento archeologico.
Significativo è il settore dei lasciti di grandi studiosi ostiensi come Dante Vaglieri, Guido Calza, Raissa Gourevič Calza e Giovanni Becatti, che hanno dedicato la loro vita di studiosi ad Ostia, in particolare nel periodo dei grandi scavi dagli anni ’30 del Novecento.
Ma una parte delle opere è offerta online, in consultazione libera e gratuita, in formato pdf. All’indirizzo https://www.ostiaantica.beniculturali.it/it/biblioteca/digit-ostia/ la sezione “pubblicazioni dell’ex-Soprintendenza” raccoglie le opere divulgative a stampa prodotte dalla soppressa Soprintendenza archeologica di Ostia, precedente denominazione del Parco archeologico di Ostia antica. Nella sezione “Miscellanee Ostiensi” si trovano contributi di vari autori dalla metà dell’Ottocento fino a oggi su Ostia e Porto, nonché volumi di grande importanza per la storia degli studi ostiensi, come “Ostia colonia romana” di Ludovico Paschetto. Infine, la sezione “Miscellanea Raissa Calza” raccoglie gli scritti dell’archeologa e storica dell’arte attiva per più di trent’anni negli scavi di Ostia.


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