MESSAGGIO NELLA BOTTIGLIA – Sant’Aurea, dalla cattedra cristiana di Ostia i concerti e la Parola di Dio

Il salone RIARIO, sede della Commissione CULTURA Prefettura di Ostia, Diocesi di Roma

04/02/2022 – La cattedra cristiana di Ostia, quella che ha potuto diventarlo, sotto lo sguardo di Dio, grazie al sangue di santa Aurea, una vita ‘sacrificata’ dalla coerenza della sua fede in Gesù, per noi e questo Territorio, alla sua testimonianza, ancora una volta ci insegna a conoscerLo e conoscerci pienamente. Ci viene offerto un percorso per sperimentare l’armonia della musica insieme alla Parola di Dio.

Ogni mese ci sarà questa opportunità. Il prossimo appuntamento il 26 Febbraio ore 21, nella sala “Riario”, oggi sede della Commissione Cultura della Prefettura di Ostia, Diocesi di Roma.

Noi cristiani romani, di questa terra intrisa della testimonianza del sangue degli apostoli, dei martiri, in particolare noi di Ostia vorremmo essere parte di una chiesa di eroi, di veri cristiani che lo hanno provato, aldilà di ogni ipocrisia, con la coerenza del loro sangue versato. Noi desideriamo profondamente l’armonia del paradiso, la bellezza, la purezza, la verità oltre questa terra di prove, ma poi tanti, che lo cercano, si fermano sulla porta e credono che il particolare sia l’essenza;

invitati non entrarono nella pienezza dello Spirito che ci fa percepire le stanze del Cielo e spesso non fecero entrare.

In questi concerti la musica bella ci aiuterà a entrare, nella preghiera. Ci sarà condivisione, testimonianza –  per chi vuole – della presenza di Dio nelle vite, soprattutto la risonanza di quella parola di Dio del Vangelo che si è fatta viva la Domenica della santa Messa, si è mostrata nella vita quotidiana.

Alla fine di questa celebrazione oltre che esperienza musicale potremmo essere illuminati da qualche versetto della Bibbia che ci verrà in soccorso per la settimana a venire.

Entreremo pienamente in una dimensione di musica che è ‘sacra’ veramente. Non sono per forza ‘sacri’ quella musica e quel canto eseguiti dal repertorio o nelle stanze magnifiche dei templi religiosi. E’ pienamente sacra, diremmo ‘santa’, quella musica o quel canto che oltre l’esteriorità, la superficialità, la forma ‘aristocratica’ e la parvenza, l’ordine dell’eleganza del protocollo o la popolarità della moda del tempo, oltre tutto il ‘mondano’ vadano invece alla densa sostanza della cose di Dio: la Preghiera, anzi di più, la Parola di Dio, la Sacra Scrittura, ancora di più la relazione intima con Lui, il Dialogo.

E allora perché fermarsi alla porta quando siamo gli invitati?

La Cultura cristiana o è un mezzo per dialogare con Dio o è solo un’altra forma di vanità, anzi forse la più pericolosa perché pretende di chiamare in causa Dio stesso, lo tira per la giacchetta. Ma oltre l’apparenza barocca saremmo il vuoto, un “bronzo che risuona o un cembalo che tintinna”: la perfezione del nulla.

Allora approfittiamo di questa armonia musicale per avvicinarci a quell’armonia spirituale che muove il sole la luna e le stelle; non accontentiamoci di fermarci alla porta della bellezza degli strumenti ma entriamo nell’essenza dell’Amore per farci abbracciare dalla Parola che rimane in noi e ci accompagna almeno per la settimana.

Questa Musica del Cielo non la suona l’uomo e il musicista: questo è il suono e la musica di Dio. 

Sdt


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