27/9/2021 – E’ stato delocalizzato oggi il mercato di Via Desiderato Pietri in Via Nostra Signora di Bonaria come approvato dal Consiglio agli inizi di quest’anno.
“Lo spostamento si è reso necessario poiché era su una strada classificata Viabilità Principale, ove sono vietate le occupazioni di suolo pubblico, e inoltre la larghezza della stessa non consentiva, negli orari di mercato, il passaggio dei mezzi di soccorso con i banchi montati e di conseguenza si metteva a rischio l’incolumità dei cittadini e degli operatori stessi.” spiega la Presidente del Municipio X Giuliana Di Pillo.
La nuova sistemazione è stata scelta insieme alle Rappresentanze Sindacali ed è risultato l’unico idoneo in tutta Ostia a poter ospitare un mercato, inoltre ora gli operatori hanno una concessione maggiore rispetto a prima potendo così ampliare la loro offerta ai cittadini e la disposizione dei banchi non interferisce con le attività della Chiesa attigua.
“Questo è solo uno degli ultimi atti messi in campo da questa Amministrazione in soli tre anni in un settore, il commercio su area pubblica, su cui chi ci ha preceduto non ha mai voluto mettere le mani per i troppi detrattori. – afferma il vice Presidente del Municipio X Alessandro Ieva. – In soli tre anni abbiamo messo a norma le quasi mille licenze presenti sul territorio, approvato le delibere di istituzione dei mercati saltuari e degli isolati fissi (le così dette bancarelle) recuperato quasi 2 milioni di euro di canoni arretrati, delocalizzato le rotazioni non a norma fra cui quelle al Pontile e in via Orazio dello Sbirro e in Piazza San Leonardo da Porto Maurizio che deturpavano il territorio e mettevano a rischio l’incolumità dei cittadini e ledevano i diritti dei disabili occupando tutto il marciapiede. Cogliamo l’occasione per dire che a breve inizieranno anche i lavori in Via Gino Bonichi di rifacimento dell’asfalto, dei marciapiedi e dell’impianto fognario con conseguente spostamento temporaneo del mercato, purtroppo l’inizio del cantiere ha subito uno slittamento in quanto abbiamo dovuto fare degli studi approfonditi sugli apparati radicali delle alberature.”