17/09/2021 – Ostia si colora della rabbia di quei nostalgici della fanteria di marina il battaglione di Barbarigo, gruppo militare italiano della Repubblica di Salò impegnato nella Seconda Guerra Mondiale. Una scritta campeggia da alcuni giorni di fronte alla chiesa san Nicola di Bari, chiesa principale in questo periodo per il coordinamento delle altre parrocchie della città.
Il messaggio evidentemente vuole coinvolgere culturalmente l’autorità civile ecclesiastica di fronte al gesto sacrilego che ha visto l’oltraggio delle tombe dei militari presso il cimitero sacrario di Nettuno, dove riposano anche gli italiani caduti durante lo sbarco di Anzio e nelle azioni che hanno visto coinvolto anche il territorio del X Municipio di Roma e il litorale di Ostia.
Infatti anche nell’entroterra lidense, fino alla zona di Procoio, si fronteggiarono e le brigate Nembo, Azzurra e Folgore, che insieme ai paracadutisti tedeschi cercarono di rallentare l’avanzata delle divisioni corazzate anglo americane che liberavano l’Italia. Gli edifici della Scuola C. Segurana e le palazzine della Finanza erano poi state utilizzate come quartier generale sia dai nazisti sia poi dagli Alleati.
Mentre le indagini non escludono il coinvolgimento di sette sataniche, i riferimenti vergati sui fogli di fronte alla chiesa di Ostia sembrano riferirsi ad una matrice ideologica.
C’è da dire che ormai il messaggio non è l’unico a campeggiare di fronte alla parrocchia lidense che coordina tutte quelle di Ostia nella Carità e nella Cultura cristiana. I muri di Via Passeroni, che costeggiano la sede dei Servizi Sociali e la Scuola C. Segurana (I.C. Via Mar dei Caraibi) sono da anni diventati il foglio dove gridare appelli sociali e politici di varia natura. Sebbene le scritte in vernice deturpino la zona e altre invece scelte rispettando una seppure superficiale linea di decoro compaiono su carta, fa riflettere come una certa società estremista, diremmo, cerchi con la chiesa un, seppur maldestro, dialogo o comunque urli il suo disagio.
Quello che certamente è condivisibile, siano i resti mortali quelli di soldati della battaglione di guardiamarina o siano quelli di partigiani o altre categorie, è il messaggio che ‘i morti non si toccano’; non è accettabile l’attacco al passato o sul passato che a livello internazionale, abbiamo visto, è stato rivolto ideologicamente anche verso statue e simboli della storia e delle culture ormai passate. La storia va mantenuta per farne memoria e ricordare, poiché una storia dimenticata potrebbe ripetersi.
La speranza, vista la direzione di questi messaggi, è posta anche nel ruolo mediatore dei cristiani sul territorio; Ostia e tutto i quartieri circostanti vivono da anni un risveglio della cultura locale e dell’identità e questo deve poter promuovere la conoscenza, la coscienza verso quella crescita che permette di comporre il mosaico storico con le varie interpretazioni, seppure distanti, ma mai l’una a voler imporsi o distruggere le altre.
La cultura cristiana non permetterà a nessuno di gettare nell’oblio nessuna cultura storica italiana né che una prevalga con violenza sulle altre.
Sdt