A Ostia le reliquie del “patrono dei Parroci” esempio dei sacerdoti

L'altare maggiore all'interno della chiesa in Ostia Nostra Signora di Bonaria luogo di pace intima di preghiera di relazione inter personale in Dio Padre

04/08/2021 – Sono un ‘tesoro’ custodito ad Ostia che pochissimi conoscono; nell’altare maggiore della Chiesa di Nostra Signora di Bonaria, accanto al mercato dell’Appagliatore, sono custodite delle reliquie di san Giovanni Maria Vianney, il curato d’Ars di cui oggi la chiesa cristiana universale fa memoria nel giorno della scomparsa nel lontano – ma a quanto pare vicinissimo – 1859.

Un sacerdote francese in una chiesa di Ostia che oggi ha un parroco, don Franco Nardin, che tanto ha della Francia per la sua storia e proprio nel paese di questo “eroe” di santità. Un segno da non trascurare, “un esempio – ci confida il reverendo – di spiritualità e di modo di vivere molto attuale per noi tutti che oggi viviamo nella confusione e aridità della vita (…) in Francia ero in missionario proprio nella Sua Diocesi. La Santa Messa è anche stasera alle ore 18,30 per pregare questo grande Santo per le nostre famiglie.”

“Preghiera, confessione, carità ‘creativa’”, questa era ed è la scuola di vita e della vita di questo piccolo gigante della chiesa cristiana universale ‘eletto’ a guida dei sacerdoti, in particolar modo dei Parroci. Un uomo che ha passato gran parte della sua missione ad ascoltare, nella relazione inter personale, con la gente per concedere il perdono di Dio Padre. Al di là delle strutture, delle logiche mondane, dell’organizzazione istituzionale, degli intellettualismi, dei movimentismi, del sapere colto, dei ‘nuovi scribi’, don Giovanni ci indica una chiesa della relazione.

Un invito, oggi a Nostra Signora di Bonaria, ma in genere sempre, indirizzato ai Sacerdoti in particolare per essere uniti e resistere insieme alle insidie del diavolo che vuole disperdere attaccandoli continuamente per mettersi a capo al posto di Gesù e lo fa attraverso lo spirito della separazione, del pettegolezzo, del sotterfugio, della zizzania, con la politica della mondanità.

Papa Francesco lo ha ultimamente indicato per indicare a Parroci e Sacerdoti, rimarcandola, la via da seguire che non è quella di essere manager, capi di organizzazioni o simili ma persone consacrate vicine a coloro che  «sono feriti nella loro esistenza e peccatori nella loro vita spirituale». Questa è la chiesa verso la quale il Santo Padre ha orientato con vigore la rotta e il timone dei cristiani veri.

Sdt


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