DIARIO DI BORDO – Corpus Domini: Ostia, un cuore solo soprattutto per i giovani e i malati

Da destra: Dario Vescovo Gervasi e il Prefetto don Roberto Visier

La chiesa di Ostia vive il Corpus Domini nell’unità e quest’anno con una particolare attenzione ai giovani, alle famiglie e ai malati dopo la drammatica prova della pandemia. Mons. Dario Vescovo Gervasi celebrerà oggi la Santa Messa presso la Chiesa dedicata al Patrono lidense Sant’Agostino Vescovo alle ore 18, mentre il Prefetto don Roberto Visier, Parroco di San Nicola di Bari, condurrà una breve processione successiva alla Santa Messa delle 18.30, a causa delle misure anti Covid, uscendo dal muretto parrocchiale, fermandosi all’altezza dell’entrata dell’Ospedale G.B. Grassi (sempre sul marciapiede adiacente alla chiesa) e innalzando il Corpus Domini verso i malati benedicendo con il Santissimo Sacramento.

Un’altra iniziativa significativa è stata, per la prima volta, la ‘giornata dell’animatore’ nella quale tutti gli Oratori di Ostia,  Sant’Aurea, Regina Pacis, Santa Monica, San Nicola e Nostra Signora di Bonaria si sono riuniti insieme. L’incontro di ieri ha permesso la preghiera comune in una celebrazione eucaristica ‘animata’ e lo scambio, il confronto tra gli animatori, quasi tutti giovanissimi, per rilanciare ancora una volta la ‘logica di rete’ e crescere rispetto a quella chiesa vetusta ‘malata’ di clericalismo e chiusa nei confini del rito e delle proprie singole canoniche. Infine i ragazzi hanno cenato insieme.

Ostia è nel cuore della Chiesa di Roma; solo qualche settimana fa lo aveva ricordato, dalla comunità di Santa Monica, il vicegerente della Diocesi di Papa Francesco l’Arcivescovo mons. Giampiero Palmieri: “Ostia, apriti! Gesù infatti non chiamò gli apostoli per formare un club, una setta, ma per andare in giro per il mondo per annunciare l’Amore di Dio – e ancora – Gesù non ha chiuso la porta del cenacolo a chiave.”

E dalla Cattedrale di Ostia, Sant’Aurea, soltanto una settimana fa il Cardinale Mario Grech, segretario generale del sinodo dei vescovi, indicando ai giovani della “città di Ostia”, l’immagine e l’esempio della giovane Sant’Aurea ricordando il “perché” del coraggio di quella ragazza: “ha avuto la forza di affrontare quel martirio perché era convinta che Dio era accanto a Lei. Era di famiglia ricca e ha usato i suoi beni per sostenere i poveri”.

Ostia e i suoi cittadini debbono poter sostenere i più fragili, è nel suo dna, nella sua essenza. Ostia deve poter combattere la frammentazione, la divisione e farsi Corpo. Dalla storica celebrazione del 2018 con Papa Francesco i cristiani di tutte le chiese lidensi si sono strette sempre di più, oltre i muretti delle parrocchie, verso quel concetto di chiesa in uscita, viva e attiva nella società civile, desiderio di Papa Bergoglio. Aveva iniziato questo percorso con il Vescovo Paolo Lojudice, oggi Cardinale Arcivescovo di Siena; lo ha proseguito con mons. Gianrico Ruzza oggi Vescovo di Civitavecchia e da poche settimane anche in Fiumicino Porto Rufina.

Infine è ancora nelle fresca nelle nostre orecchie il messaggio di Dario Vescovo, che ha ereditato da questi illustri predecessori il testimone dell’episcopato sul Lido, e che riunendo tutte le chiese di Ostia per la Pentecoste, solo poche settimane fa, aveva ricordato le parole del Santo Padre dalla più alta duna lidense: “Siamo nella stessa barca e dobbiamo tornare ad invocare il Signore che è in questa barca con noi – e ancora – questo è il momento di fare una cosa nuova anche per ricreare la nostra vita cristiana in una maniera nuova, più autentica e profonda, relazioni vere, autentiche, un Bene sincero”.  

La Ciurma – Sdt


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