DIARIO DI BORDO – Scuola, riapertura: ritardo appalti istituzionali? Tornino al centro le famiglie, di bimbi e personale


IL PRESUPPOSTO –La scuola sarà una seconda famiglia quando la prima tornerà a essere la prima scuola”. Questo slogan corre di pagina in pagina sui social in questi giorni di crisi dell’istituzione scolastica. Ma partiamo da un presupposto: seppure siano belle frasi ad effetto, non sono vere e anzi in qualche modo pericolose. E’ infatti una definizione “diabolica” (che crea una diade, una dualità, una separazione, una scissione), una prima e una seconda famiglia, una prima e una seconda scuola. Il presupposto con cui apriamo questa riflessione sottostante deve essere il seguente: ci sono famiglie  di alunni, ci sono famiglie di docenti e personale in una scuola, dal dirigente al collaboratore scolastico. Sono tutti figli, sono tutti madri e padri. Hanno certo ruoli diversi. Ma iniziamo a impostare una nuova società fuori ruolo, che parta dal cuore dell’Uomo, poi dal suo ruolo e dal suo prodotto lavorativo. Una società nuova post covid che sia fondata sulle radici e sulla persona, su un figlio, una mamma e un papa’. Sempre.

E c’è da dire  subito una cosa: le famiglie nella scuola, il dirigente e il personale scolastico, danno il massimo perché lì ci vivono tutti i giorni, vicini: sono prima genitori e poi professionisti. Quotidianità e prossimità fanno la differenza. Sempre.

MANCATA RIAPERTURA SCOLASTICA – La mancata riapertura della scuola pubblica dopo il lungo periodo Covid mette in mostra in maniera drammatica ciò che da sempre (quasi) è sotto gli occhi di tutti: un problema di dialogo tra istituzioni che porta a ritardi se non alla non realizzazione di importanti interventi di edilizia scolastica o di manutenzione.

Se in questo momento la straordinarietà dell’evento è sotto i riflettori nazionali, l’ordinarietà quasi quotidiana di un sistema che non funziona certo con regolarità le famiglie la riscontra continuamente.

Il macro e micro sistema di fornitura esterna all’istituzione, un modello simil multinazionale, del mercato, imprenditoriale è entrato in crisi a livello “gloCale”.

FORNITORI APPALTI ESTERNI: IL MODELLO MULTINAZIONALE DEL MERCATO IMPRENDITORIALE  – Da un lato le forniture comunali in appalto pubblico, dall’altro il ricorso, da parte della dirigenza scolastica statale, ai propri fornitori fiduciari, nominati in alcune situazioni in formula, per forza di cose, per mandato diretto considerata l’urgenza e l’emergenza.

E mentre i fornitori del Comune e quelli fiduciari attendono il lavoro in un ping pong di documenti  richieste, solleciti etc, da parte dell’ente nazionale o quello periferico, insomma mentre i due litigano, il terzo, la famiglia non gode affatto. Anzi soffre. Soffrono le famiglie dei bambini, ma soffrono anche i docenti e il personale e anche loro sono famiglie, madri, padri etc. e direttamente coinvolti nella dinamica.

Le Istituzioni e gli appaltati, sia quelli del Comune sia quelli legati alla mandato diretto, in ogni caso fanno i conti senza l’oste: la prima istituzione pedagogica educativa in qualche modo forse anche didattica, la famiglia.

L’ EVOLUZIONE, UN MODELLO ITALIANO: LA FAMIGLIA AL CENTRO – E’ forse arrivato il tempo di fare un’evoluzione epocale, un modello decisamente italiano, meno anglo americano, multinazionalistico, in senso capitalistico imprenditoriale, ovvero mettere al centro della scuola la famiglia. Voi direte che si va scoprendo cosi’ l’acqua calda, ma valuterete nella vostra esperienza della pratica scolastica se e’ veramente cosi’. Si, perché “al centro la famiglia” sembra uno slogan trito e ritrito, come si dice: questo in senso ideologico è sempre stato detto, scritto, ma forse ora si tratta di farlo in maniera pratica, di applicarlo.

Al centro della logistica, della manutenzione, di edilizia e servizi le famiglie del personale scolastico e dei bambini, insomma di coloro che sarebbero naturalmente e direttamente interessati al buon funzionamento di tutti i servizi scolastici perché a scuola ci sono i loro bambini, i loro papa’ e le loro mamme, la vera comunità scolastica, la vita nella quotidianità e prossimità. Questo problema continuo dei ritardi di manutenzione, edilizia, servizi e su cui non pochi speculano un giorno si e l’altro pure, stranamente alzando la voce nei periodi pre elettorali, verrebbe risolto nel giro di pochi giorni.

COME FARE? –  2 semplici step da perseguire con la forza della motivazione:

  1. Mappare le professionalità, le competenze dirette e indirette, i curricula formali e informali di mamme, papa’, docenti, collaboratori, segretari.

2. Incaricare e nominare queste cosiddette risorse interne dell’Istituto alla gestione delle manutenzioni e dei servizi vari.

Il  tutto sarebbe comunque gestito da una commissione direttamente incaricata in comune accordo da presidente dell’istituto, dirigente/preside, responsabile sindacato unitario.

Questo metodo, modello italiano di gestione funzionerebbe perchè alle famiglie è necessario che i problemi scolastici vengano affrontati e risolti nel più breve tempo possibile e nel migliore dei modi. Se un figlio, un proprio bambino ci chiedesse del pane quale madre o quale padre gli darebbe una pietra?

UNA STRADA GIA’ TRACCIATA – Quello che forse ad alcuni di voi può sembrare fantascienza oppure, quanto pare anche a chi lo scrive, la speranza sognatrice, invece già parzialmente funziona in alcune scuole e in altre, vicinissime a noi lidensi di Roma è stato anche predisposto. Ad esempio nella Scuola di Viale Vega, in Ostia Lido, si erano superate le perplessità e i rovi della burocrazia, le paludi e le sabbie mobili attribuite a problemi di tipo assicurativo. Bisognerebbe semplicemente riprendere un percorso già iniziato con vigore politico, una politica che sappia non speculare per i consensi elettorali facili, ma che sappia invece individuare il giusto e perseguirlo e avere fiducia nell’essere umano anzitutto e non nel plus valore o nella produzione in genere, che sappia fare di ogni territorio una piccola repubblica fondata sulla persona e non sul lavoro prodotto e da produrre.

UNA REPUBBLICA FONDATA SULLA PERSONA E SULLA FAMIGLIA

[Associazione La Ciurma – SDT]


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