In queste settimane assistiamo ad un aumento dei casi estremi di violenza all’interno delle case del nostro territorio. In diverse abitazioni è riuscita ad entrare la morte con il suo esercito silenzioso. I suoi si sono scagliati su persone sole e disperate e hanno costretto alcuni a volgere l’arma contro se stessi. La morte approfitta della solitudine per muovere le sue forze e della disperazione. Dove nemmeno una propria casa ci mette al riparo, anzi ci tiene isolati, allora c’è bisogno di spostarsi, chi fisicamente chi metaforicamente, per trovare rifugio in luoghi di ascolto e speranza, di vita. In questo senso siamo tutti migranti alla ricerca di un posto sicuro in modo che il pericolo non ci trovi impreparati a difenderci. Migranti sono gli extracomunitari, ma anche i senza tetto o chi tenta una estrema e violenta fuga dalla realtà.
Il Comune di Roma e il Municipio X hanno elaborato una mappa, un opuscolo stilato dalle pari opportunità per darci armi e compagni di battaglia per combattere. Uno strumento che può rappresentare un baluardo per molti. Riusciremo a respingere questo nemico mortale più ci passeremo le informazioni e riusciremo a liberare chi è imprigionato dalla violenza.
Puoi cliccare questo link, condividerlo e inoltrarlo: https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/mun_12_opuscolo_roma_migranti.pdf
Potrai integrare questo strumento di mappatura anche con il Coordinamento dei Centri di Ascolto della Caritas di Roma al seguente link: http://www.caritasroma.it/caritas-roma/coordinamento-territoriale/
Le fa eco il Consigliere Franco de Donno: “Da questo opuscolo emerge quanto sia importante coniugare sempre insieme ‘legalità’ e ‘giustizia’ x offrire i ‘servizi alla persona’ in modo trasparente, chiaro ed efficace senza preferenze né esclusioni pregiudiziali. Si tratta di chiederne l’applicazione puntuale per ogni persona che ne abbia diritto e farne conoscere a tutti le condizioni per usufruirne. Un opuscolo strumento di collaborazione con le istituzioni messo a disposizione degli operatori sociali che ne garantiscono una applicazione di prossimità di un percorso non assistenziale ma di promozione umana.”