26/06/2020 – Tensione questa mattina alla Casa della Salute di Ostia. A scatenare la rabbia degli utenti che dovevano usufruire dei servizi dell’ex Ospedale Sant’Agostino e che a causa delle regole sul distanziamento sociale attendevano all’esterno sarebbe stata la mancanza di chiarezza nelle indicazioni fornire dagli operatori presenti.
File improvvisate, persone disorientate, malati in attesa di indicazioni che vagavano nel piazzale privo di ogni indicazione su dove fosse predisposta la coda per l’attesa e la misurazione della temperatura. A peggiorare la situazione le risposte tutt’altro che cortesi del personale sanitario ed amministrativo verso le persone tra cui anche anziani.
“Si può venire per essere curati ed essere trattati in questo modo?” è il commento di un utente in coda che si è sentito rispondere da un inserviente “Questo è il pubblico, andate al privato”. Come se il fatto che si usufruisca di un servizio pubblico giustifichi i disservizi.
Discutendo con le persone in attesa è emersa anche una questione sollevata più volte da tempo ovvero quella di fare del Sant’Agostino un luogo dei cittadini, della storia del territorio, sarebbe anche un modo per farlo sentire vicino alla cittadinanza, parte del percorso dei cittadini. Invece il distacco dal senso identitario di una cittadina, che ha i suoi trascorsi generazionali in cui riconoscersi, peggiora una situazione già critica a livello funzionale. Si rinomini con i loro nomi storici l’ospedale sant’Agostino e anzi si estenda questo importante nome per il territorio di Ostia, di cui è patrono, anche all’Ospedale G.B. Grassi rilasciando il nome di quest’ultimo al territorio del Comune di Fiumicino che lo ha visto nascere, come richiesto anche da quell’Amministrazione.
In un momento in cui occorre chiaramente riorganizzare e migliorare il profilo non solo professionale ma anche prettamente relazionale della struttura tecnica ospedaliera umanizzando i rapporti e le relazioni con la cittadinanza si corrisponda anche un segnale nuovo di rinnovamento legato al senso più ampio di un servizio sul e del territorio che sappia di storia, di cultura, di appartenenza.