Ostia, assolti i titolari dello stabilimento “La Casetta”. Nessun abuso edilizio


02/10/2019 – Nessun abuso e assoluzione con formula piena per i concessionari dello stabilimento “La Casetta” di Ostia. La sezione penale del Tribunale di Roma, rappresentato da giudice Roberta Di Gioia, questa mattina ha infatti decretato che “il fatto non sussiste” di fatto indicando chiaramente come non siano mai esistiti quegli abusi edilizi rilevati dalla polizia municipale che portarono poi nel 2016 alla denuncia da parte del Comune di Roma. Tutte infatti le modifiche effettuate nel corso del tempo, grazie alla documentazione originaria presentata, erano state autorizzate dalle amministrazioni che si sono succedute

Gli abusi rilevati a fine novembre del 2015 portarono al sequestro delle strutture de La Casetta con la sua chiusura. Difformità in alcuni manufatti e utilizzi differenti per altri le principali violazioni che fecero scattare i sigilli. Un provvedimento che portò al licenziamento dei dipendenti che si ritrovano improvvisamente senza lavoro nonostante il 28 dicembre la struttura fosse stata dissequestrata. Una tregua di breve durata perchè a gennaio e marzo 2016 scattarono due nuovi blitz.
La sentenza di oggi prevede inoltre anche la restituzione immediata degli immobili ai proprietari. Le strutture in questi quattro anni sono rimaste chiuse, prive di alcuna manutenzione e abbandonate a loro stesse e resteranno al momento nelle stesse condizioni perchè la concessione demaniale scaduta non era stata rinnovata dal X Municipio proprio a fronte delle irregolarità rilevate dalla polizia municipale. Anche su questo punto al momento è presente un ricorso avanzato dalla proprietà.
Una nuova sentenza che arriva dopo quella che assolve Fabrizio Fumagalli, titolare dello stabilimento MedNet, dall’accusa di abusivismo. Stabilimento demolito in pompa magna lo scorso 11 dicembre alla presenza anche del Sindaco Virginia Raggi.
Una demolizione che non sarebbe dovuta avvenire perchè la Procura della Repubblica nel febbraio di quest’anno, aveva stabilito che l’accusa di abusivismo non sussisteva. Fumagalli infatti aveva nel corso del tempo ripetutamente chiesto le autorizzazioni per la realizzazione dello stabilimento balneare per le quali tutti gli enti coinvolti avevano espresso parere favorevole e aveva visto inoltre il rinnovo la concessione fino al 2020. Proprio questo elemento per il Tribunale di fatto escludeva eventuali violazioni che se presenti avrebbero dovuto portato a non riconfermare l’autorizzazione.

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