27/5/2019- Sbarca sul mare della Capitale la XX edizione della “Festa della legalità e della non violenza”, promossa dall’associazione Donne Insieme di Lecce e dal Centro Antiviolenza “Renata Fonte”, che da vent’anni promuove una Giornata di sensibilizzazione pubblica sui temi della Legalità e della Nonviolenza con la partecipazione della Scuola, del mondo della Cultura, dei Giovani e delle Istituzioni.
La Festa della legalità, che quest’anno sarà moderata dalla giornalista Rai Soberta Serdoz, è stata ideata e voluta dal compianto Procuratore Nazionale Antimafia Piero Luigi Vigna, secondo il quale: “Un’associazione come Donne Insieme può costituire la maglia di una sorta di rete capace di organizzare la Legalità sul Territorio e fra chi lo abita e le azioni che state portando avanti nella società, con gli aiuti per chi vive momenti di sofferenza e di disagio, rientrano nel più grande progetto del restituire dignità alla persona umana”.
Quella di quest’anno sarà un’edizione speciale che avrà luogo il 31 maggio, alle 10, presso il Teatro del Lido di Ostia e che vedrà la collaborazione tra il centro antiviolenza Renata Fonte di Lecce e l’associazione di genere Punto D, entrambe parte di Reama – la Rete per l’Empowerment e l’Auto Mutuo Aiuto per le donne che subiscono violenza – di Fondazione Pangea Onlus.
Da questa collaborazione nasce il gemellaggio tra varie scuole di Lecce, Caivano e Ostia che saranno presenti all’evento: da Lecce l’Istituto Comprensivo “Teresa Sarti” di Campi Salentina, la Scuola Secondaria di Primo Grado “F. Cezzi” di Novoli, l’Istituto Comprensivo di Poggiardo, l’Istituto Comprensivo Minervino di Lecce e S.Cesarea Terme, l’Istituto Istruzione Secondaria Superiore “Galilei – Costa”, l’Istituto Istruzione Secondaria Superiore “E. Fermi” di Lecce, l’Ites “Olivetti”, da Ostia l’Istituto Carlo Urbani e da Caivano l’Istituto professionale Morano.
Quest’ultimo, in particolare, grazie all’impegno della sua Preside e dei docenti, è diventato presidio di legalità, riscatto e buone pratiche in un contesto difficile come quello del Parco Verde. L’esperienza di questa scuola, la cui preside Eugenia Carfora verrà premiata proprio in occasione dell’evento, è stata magistralmente descritta dalla trasmissione I Dici Comandamenti di Domenico Iannacone , nella puntata “Come figli miei” andata in onda su Rai Tre con un record di ascolti.
“Il premio – afferma la presidente del Centro antiviolenza Renata Fonte, Maria Luisa Toto – parte dall’idea che non possa esserci legalità senza solidarietà perché insieme danno vita al progetto grande ed ambizioso del rispetto della dignità umana. In questa visione, l’intento di combattere l’odiosa piaga dell’omertà, ampiamente rintracciata nel fenomeno mafioso ma non sufficientemente riconosciuta nella questione femminile”.
“E’ quanto mai importante unire il tema della legalità a quello della non violenza, perché solo attraverso l’incontro tra buone pratiche è possibile struttura un sistema di prevenzione afficace e intervenire prima che sia troppo tardi”, afferma Simona Lanzoni, vice presidente di Fondazione Pangea Onlus. “Ma è ancora più importante farlo mettendo insieme il mondo della scuola, con quello delle istituzioni e della società civile, come abbiamo voluto fare oggi, per rappresentare – attraverso tutte gli invitati presenti all’iniziativa – quelle famose quattro P previste dalla Convenzione di Istanbul: la Prevenzione, le Politiche integrate, la presa in carico e la punizione dei colpevoli. Ed è questo quello che tentiamo di fare ogni giorno con Reama, il progetto nato da Fondazione Pangea Onlus per creare una vera e propria rete strutturata per l’empowerment ma anche per l’auto mutuo aiuto delle donne”.
All’interno della Manifestazione si svolge la cerimonia di assegnazione del Premio Renata Fonte, Assessora del comune di Nardò – Lecce – assassinata nel 1984 all’età di 33 anni sull’uscio della sua casa di ritorno da una accesissima seduta del consiglio comunale. Amministratrice salentina che con un forte senso di legalità combatteva contro ogni forma di violenza, di degrado e di speculazione ai danni del territorio.
L’atroce ed efferato assassinio, dimenticato per lunghi anni, è stato il primo omicidio politico-mafioso perpetrato ai danni di una donna e, finalmente, nel febbraio del 2002 il Ministero dell’Interno riconosce Renata Fonte vittima di mafia. L’Associazione ha intitolato il Centro Antiviolenza a Renata Fonte per riscattare il suo diritto alla memoria storica attraverso l’impegno quotidiano in difesa delle donne.
Il Premio viene assegnato a personalità che si sono distinte nella promozione di questi valori.
Saranno Premiati
Ilaria Cucchi, sorella di Stefano Cucchi
Linda Laura Sabbadini, statistica ed editoralista, già dirigente del Dipartimento Politiche sociali e ambientali, ISTAT;
Antonio Maruccia, Procuratore generale della Corte d’Appello di Lecce;
Paola di Nicola, giudice presso il Tribunale penale di Roma
Eugenia Carfora, dirigente dell’Istituto professionale del Parco Verde a Caivano, Napoli.
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