Lo strano caso del Rugby ad Ostia: ovvero quello che sta succedendo alla Nea Ostia Rugby, florido club rugbystico, risorto dalle ceneri di associazioni sportive dedite al rugby già dai primi anni ’80 e presente sul territorio dal 2010.
La Nea Ostia Rugby, per tutti NOR, ha sempre avuto come casa lo stadio Pasquale Giannattasio (ex Stadio della Stella Polare). Casa in affitto, intendiamoci, l’impianto è comunale, ed il suo stato fatiscente sotto gli occhi di tutti, visto che negli ultimi anni per vari motivi non gode di investimenti per la sua manutenzione. O perlomeno non per spogliatoi, campo e tribune.
In realtà un grosso investimento c’è stato, quello previsto dal fondo “Sport e Periferie” ed utilizzato per il rifacimento della pista di atletica poiché, nel luglio 2016 (a concessione scaduta per FIDAL Lazio), si pensava ancora alla candidatura per le olimpiadi ed inaugurare una bella pista di atletica era una vetrina illuminata per i politici di turno. Grandi pacche sulle spalle e complimenti per il nostro lavoro da parte del Sig. Malagò che ci disse: ”bravi, lavorate bene!” e dall’allora Ministro Lotti: “…poi a ottobre cominciamo i lavori e vi rifacciamo gli spogliatoi!” ma pensa… Ricordo poi gente mai vista al campo, atleti in tuta di associazioni di atletica, invitati li per l‟occasione, a fare numero, chiederci se lo stadio Giannattasio fosse quello.
Si, perché lo Stadio “Pasquale Giannattasio” è gestito dalla FIDAL Lazio, la quale sebbene la sua assegnazione ufficiale sia scaduta nel giugno del 2016, per consuetudine e grazie a cavilli e pastoie burocratiche, continua a gestirlo fino ad oggi. Così, noi della NOR, paghiamo puntualmente dal 2010 un canone di utilizzo alla FIDAL Lazio, di diverse decine di migliaia di euro ogni anno per 9 mesi di utilizzo e per poche ore a settimana.
Ad onor del vero bisogna però rilevare come anche Fidal Lazio abbia pagato un canone di affitto (di qualche decina di euro) per l‟utilizzo dell‟intero impianto sportivo, per 365 giorni l‟anno e con diritto di prelazione su tutti gli eventi che vi si svolgono. Tuttavia, la NOR non ha velleità, noi vogliamo solo giocare a rugby e, nonostante tutte le difficoltà, abbiamo sempre rispettato i paletti fissati da FIDAL ed ha sempre pagato il canone da loro richiesto.
Tuttavia, se possibile, la situazione è ora peggiorata. I successi sportivi della NOR e la naturale crescita che ne è derivata hanno, finalmente, consentito la formazione di una prima squadra: Ostia ha la sua squadra di Rugby, da tifare la domenica, il PrimoQuindici. Ci si aspetterebbe un plauso da chi ha nel suo statuto come missione la propaganda e diffusione dello sport. Sarebbe stato gratificante avere due parole di plauso da chi fa sport su un territorio difficile, commissariato per mafia, senza strutture contando sui propri mezzi. Evidentemente, però, i nostri sforzi ed il successo non sono stati graditi da qualcuno.
Lo scorso giugno la Direzione Impianto e la FIDAL Lazio, infatti, hanno deciso che il nostro PrimoQuindici, la nostra squadra senior di serie C e la squadra OLD, la categoria veterans over 35 (un manipolo di papà e di ex giocatori che giocano in tornei spesso benefici per raccolta fondi e che sovente sono anche allenatori nelle nostre categorie) non si sarebbero potuti allenare al Giannattasio. Inutile dirvi come siamo rimasti basiti, alla vigilia dell‟inizio di un campionato di serie C, di questa decisione calata dall’alto senza alcun tipo di ragione pratica, visto che nulla era cambiato rispetto a qualche mese prima. Sorpresi, delusi da questa forma di “apartheid sportivo”, ci siamo affrettati a chiedere spiegazioni, a cercare accordi di compromesso, che potessero consentire la ricerca di un’alternativa allo Stadio Giannattasio. Apprendere che la motivazione a tale diniego è l‟impossibilità dell‟impianto di sostenere un aumento di attività, ha trasformato la nostra delusione in rabbia. L‟ira di chi si sente preso in giro, ingannato, vessato senza motivo reale. Avremmo usato il campo da gioco solo 3 ore e mezzo in più a settimana, senza considerare che la OLD già si allenava al Giannattasio durante le stagioni precedenti. Immaginate come ci si senta.
Allora ci si domanda: perché negare l’accesso a determinate categorie, quando, per esempio, una Under 18 che (per ovvi motivi di prestanza fisica) sollecita il campo molto più della OLD ed almeno come una prima squadra? Perché la Under 18 si può allenare senza alcuna riserva? Per noi sarebbe stato decisamente più comprensibile vederci negato l’aumento del numero di ore piuttosto che un vero e proprio bando verso due categorie specifiche. In quel caso, la NOR avremmo potuto organizzarci al nostro interno, modificando gli orari degli allenamenti di tutte le categorie.
Invece no: al Giannattasio gli OLD, i veterani, ma soprattutto il PrimoQuindici la prima Squadra non devono entrare. E siamo usciti dal campo, a testa alta, rispettosi delle regole, come siamo abituati a fare in campo nel nostro sport. Abbiamo preso la forza, la tenacia, la nostra amarezza e siamo andati ad allenarci in pineta, fino a che c’era luce ed oltre. Perché trovare un campo da Rugby è impossibile ad ostia ed affittarne uno da calcio, due volte a settimana non è così facile.
I veterans, per non gravare sul bilancio societario, e destinando la loro quota alle altre categorie si allenano la sera, dopo il lavoro, su un pezzo di spiaggia libera, quello più vicino ai lampioni. A questo punto, ci vediamo costretti a far pubblicamente riferimento al CONI, alla FIR ed alle altre Istituzioni (Municipio X e Assessorato Sport di Roma Capitale) in quanto proprietari dell‟impianto e, cosa succede oggi in concreto?
Il CONI comprende le difficoltà della NOR e cerca di farsi garante della tutela dello sport…
La Federazione Italiana Rugby si affianca alla NOR in questa battaglia…
Il Municipio X si informa, acquisisce documenti, verifica con FIDAL la possibilità di trovare un compromesso favorevole al territorio, ma viene rispedita al mittente: Il Giannattasio è di Roma Capitale ed il X Municipio non ha pertinenza. Bene, anzi no! Ci rivolgiamo al proprietario dello stadio, all’Assessorato alla Sport di Roma Capitale.
Dopo mesi di telefonate, lettere, email, PEC si apprende che Roma Capitale, sebbene proprietaria dell’impianto, non può influenzare la FIDAL poiché concessionaria (…anche se proprio così non è, ricordate…? una vera assegnazione è scaduta nel Giugno 2016). In concreto quindi dopo tutti questi giri di giostra, il PrimoQuindici e gli OLD rimangono fuori dallo stadio. Ma non basta!
A fine settembre il Dipartimento Sport, per poter autorizzare la nostra società a giocare le partite di campionato, nell’impianto che ci vede presenti dal 2010, chiede una serie di documenti e garanzie tali da far impallidire anche il Manchester City Football Club… Nonostante ciò, quelli della NOR sono rugbysti e quindi non si fanno intimorire. Produciamo tutto quanto richiesto, tutto e il contrario di tutto, compresa una polizza assicurativa di 5 milioni di euro per danni a cose o persone (…si sa mai, dovessimo organizzare un concerto dei Pink Floyd). L’unica cosa che manca alla NOR è una Polizza Fideiussoria (per danni a cose) di 50mila euro. Ora, ci si domanda: perché chiedere una polizza fideiussoria quando si ha un assicurazione senza franchigia di un importo di 100 volte superiore? Ma va bene, se lo chiedono le istituzioni…
Il rugby insegna a rispettare le regole, la NOR insegna il rugby e la NOR vuole rispettare le
regole! Quindi, disposta a stipulare questa polizza fideiussoria ma nell’impossibilità materiale di farlo, chiede a Roma Capitale di avere tutte le informazioni di dettaglio relative ad analoga polizza stipulata dal gestore dell‟impianto o dalle società di atletica che, nel mese di settembre, hanno organizzato gare al Giannattasio. Del resto il regolamento per gli Impianti di Roma Capitale è uno per cui, senza ombra di dubbio, Roma Capitale lo applica, indistintamente per tutti, nella stessa maniera. Ci diciamo, sicuramente gli stessi documenti chiesti alla NOR sono stati chiesti anche agli altri utilizzatori dell‟impianto, chiediamo lumi su chi questa polizza l‟ha stipulata prima di noi.
Tuttavia avere queste informazioni (“sicuramente” già in possesso di Roma Capitale) richiede del tempo. Oltre 20 giorni, poiché ad oggi queste informazioni non sono state ricevute e i ragazzi della NOR non hanno ancora potuto giocare nemmeno una partita sul loro campo.
Il campionato è iniziato e sul campo per il quale, negli ultimi anni, abbiamo pagato circa 160.000€ (solo per il canone, per 9 mesi all’anno e per 3 o 4 allenamenti a settimana), NESSUNA delle nostre categorie ha ancora potuto giocare. A campionato iniziato siamo partiti dovendo chiedere cambi di campo, favori, persino solidarietà da parte di altri club! A questo punto ci domandiamo: quanto è importante lo sport per un territorio come Ostia? Quanto sono importanti le attività di integrazione e di sostegno che la NOR opera, da anni, a favore di giovani con difficoltà sul territorio di Ostia? Dove finisce la ormai evidente sindrome da “burocrazia difensiva” ed inizia la malafede? La NOR, comunque, non si arrende. Siamo Rugbysti e voi siete tutti i benvenuti ai nostri terzi tempi!
Tanto dovevamo ai nostri atleti, genitori, sostenitori ed ai cittadini lidensi. Perché nel nostro nome c‟è quello della Nostra città, del nostro quartiere che dovunque andiamo rappresentiamo con Onore ed Orgoglio, anche nei confronti di chi ci vede come Suburra.
La Nea Ostia Rugby è leale e trasparente e custodisce gelosamente tutti i documenti e la
corrispondenza che provano quanto afferma.
La Nea Ostia Rugby