Municipio X, un piano globale per difendersi dalla zanzara tigre


23/07/2018 –  La lotta alla zanzara tigre e alle conseguenze causate dalle sue punture, parte anche dal comportamento dell’uomo. È in sintesi quanto emerso dal convegno che si è tenuto sabato nella sede del Centro Habitat Mediterraneo Lipu di Ostia, al quale hanno preso parte numerose persone e tra queste, rappresentanti di associazioni e comitati di quartiere del territorio.

Organizzato dal Municipio X, ed in particolare dall’Assessore all’Ambiente, Sicurezza e Territorio, Alessandro Ieva e dal Presidente della Commissione Ambiente, FrancescoVitolo, alla luce di due ordinanze di Roma Capitale, il convegno ha visto qualificati interventi di esperti ambientalisti, introdotti dall’Assessore Ieva che, proprio a proposito dei due provvedimenti, ha parlato di “strategie, di comportamenti ed azioni che possono e devono contribuire alla lotta di questi insetti”.

Francesco Vitolo ha posto l’accento sul ruolo dell’Amministrazione “che deve tutelare tutti” e, allo stesso tempo, di come “è indispensabile conoscere l’ecosistema per poter meglio fronteggiare il problema”.

Padrone di casa, Alessandro Polinori, si è soffermato sul ruolo delle rondini e di come un esemplare possa essere “un insetticida naturale”, considerato che si può nutrire ogni giorno di 850 tra mosche e zanzare e di ben 310.250 insetti all’anno. Ed ecco spiegato l’ecosistema ed il rispetto degli animali. Avere un equilibrio ambientale, fa sì che questi splendidi uccelli possano far ritorno nel nostro Paese, considerato che la loro presenza in questi ultimi anni è calata del 40 per cento. Rondini quindi come indicatori ambientali.

Una delle due ordinanze di Roma Capitale contiene il cosiddetto provvedimento “salvanidi”, ed è per questo motivo indispensabile l’opera divulgativa che proprio la Lipu fa e, presto, anche l’Amministrazione municipale farà, all’interno delle scuole. Così da creare una coscienza ambientalista tra i cittadini più giovani.

Altri insetticida naturali sono i pipistrelli, sì proprio i tanto bistrattati animaletti (5/7 centimenti per 5/15 grammi ma con una apertura alare di ben 20/25 centimetri). Francesca Manzia ha spiegato di come “interagiscono con l’habitat cittadino e non hanno nulla a che vedere con le credenze popolari”. Consentono viceversa di nutrirsi di 2mila zanzare al giorno e si sta diffondendo sempre più la bat box, la loro casetta che persino la Guardia di Finanza romana ha chiesto in dotazione.

L’alternativa sono gli insetticidi molto in uso, nocivi alla salute umana e che poi si riversano nei canali e nelle falde acquifere.

Prezioso il contributo di Mauro Grano (sezione Lazio della Societas Herpetologica Italica). A lui il compito di spiegare l’opera preziosa dei gechi e di altri rettili, frequentatori dei nostri territori.

A conclusione del convegno, l’intervento di Rosalba Matassa, direttore Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale. Matassa ha relazionato in merito alla lotta biologica contro la proliferazione della zanzara tigre che lo scorso anno ha provocato non pochi problemi alla salute di molte persone. L’ordinanza 86 dello scorso 9 maggio si basa sulla prevenzione e per questo il comportamento di ogni singolo cittadino contribuisce a tenere lontani questi insetti. Non lasciare residui d’acqua nei vasi di fiori domestici ad esempio, come usare prodotti disinfestanti (sono stati approntati in proposito corsi per gli operatori addetti a disinfestazione urbana).

Insomma, conoscenza dell’ecosistema e comportamento di ogni singolo cittadino può contribuire a tenere lontane le zanzare tigre.


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