25/07/2018 – Due incendi divampati a distanza di poche ore l’uno dall’altro hanno completamente distrutto il ristorante “Al Contadino non far sapere” di via della Macchiarella a Bagnoletto.
Il primo rogo è scoppiato poco dopo le 2 di notte quando le fiamme hanno avvolto gli arredi interni del ristorante. Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco di via Celli che con tre squadre hanno dovuto lavorare per diverse ore per domare il rogo.
Un rogo di ampie dimensioni che ha spinto i carabinieri e i pompieri a disporre lo sgombero degli inquilini dei casali circostanti in via precauzionale.
Quando la situazione sembrava essere tornata sotto controllo e i pompieri avevano messo in sicurezza la struttura ecco che questa mattina le fiamme sono tornare a divampare raggiungendo le travi che sorreggevano il tetto che mangiate dal fuoco hanno portato al crollo della copertura.
Ad indagare ora sono i carabinieri e i vigili del fuoco. Proprio i primi accertamenti porterebbero gli inquirente a parlare di un incendio provocato da un corto circuito avvenuto nella cucina del ristorante.
Il locale nel 2015 era stato coinvolto nell’operazione Nuova Alba contro il clan Fasciani, che aveva portato al sequestro dell’attività.
Ne era partita una lunga battaglia legale che nonostante la proprietà fosse riuscita a dimostrare l’assenza di legami con il clan Fasciani e fosse stata assolta con formula piena non si era conclusa con la riconsegna del ristorante “Al contadino non far sapere” che era stato affidato ad una amministrazione giudiziaria.
Nel corso della mattinata sulla pagina Facebook del ristorante è apparso un messaggio da parte dei proprietari che riportiamo integralmente:
“Il locale questa notte è andato a fuoco.
Danni irreversibili che hanno creato il crollo del tetto e ovviamente hanno reso inagibile la struttura.
Non impegnate il cervello in chiacchiere di corridoio droga, pizzo, ma sopratutto mafia perché perdereste tempo.
Per i giornalisti/e ci sarà una volta che scriverete la verità?
1) la famiglia ciolli non ha aperto nessun ristorante “poco vicino”
2) Tutta la storia non è legata ai Fasciani, siamo stati assolti in appello con sentenza in formula piena.
3) L’incendio non è legato al Village.
Usate le meningi per la VERITÁ e basta.
Come tutti sapete, il locale era in gestione a una società per decisione dello stato.
I vigili hanno dichiarato che il tutto è partito dalla cucina per un corto circuito .
Il destino avverso? O la poca o la mancata manutenzione?
Questo è purtroppo.
Rabbia e delusione sono i sentimenti che ci percorrono da questa notte, abbiamo visto crollare 14 anni di sacrifici, lavoro, amore e dedizione.
Ma ora abbiamo solo un pensiero ora.
RINASCERE”