03/06/2017 – Dopo molti anni passati un po’ nell’oblio, grazie alla collaborazione fra la Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale ed il Gruppo Archeologico del Territorio Cerite, dalle 10.00 di domani è possibile visitare di nuovo la zona archeologica del “Laghetto” nel lato est del pianoro della Banditaccia che racchiude ben 500 tombe di tutta la tipologia etrusca ad iniziare addirittura dall’VIII secolo a.C. per finire al II sempre a.C.
La denominazione di “Laghetto” è data, a questa interessantissima realtà di archeologia etrusca, semplicemente da un “lascito” di un piccolo lago formato da acque sorgive. Gli etruschi, da grandi esperti di idraulica,tenevano le acque sempre regimentate.
L’area del Laghetto in epoca etrusca, parallelamente all’uso sepolcrale, veniva anche utilizzata come cava di tufo. Notevole è pure il fatto che alcune tombe del “Laghetto” fossero dipinte e che, a distanza di oltre 2.000 anni, le tracce di ciò sono ancora ben visibili.
L’impegno sistematico dei 25 volontari del GATC per rendere fruibile ai visitatori, tutta l’area si è protratto per un anno ed è stato coordinato, per la parte scientifica dall’archeologo Stefano Giorgi e per quella operativa da Gianfranco Pasanisi.