22/5/2017 – Bagno di folla ieri per Papa Francesco in visita pastorale alla Parrocchia romana di “San Pier Damiani”, a Casalbernocchi. Centinaia le persone accorse lungo le transenne di sicurezza collocate nell’area antistante la chiesa. Persone di ogni età ma soprattutto bambini ed adolescenti hanno accolto il Pontefice al campo di calcio di Casalbernocchi, mentre il cardinal vicario Agostino Vallini lo ha aspettato all’ingresso della chiesa. “Francesco Francesco”, è il coro che si è alzato dalla folla e riecheggiato per la strada, in un clima di grande entusiasmo ed emozione. Il Papa ha incontrato i giovani, i malati, le famiglie con i bimbi battezzati quest’anno, gli operatori pastorali e ha confesserato alcune persone.
“Come posso aiutare Gesù – ha chiesto il Pontefice ai ragazzi che lo aspettavano – a salvare il mondo? Con la preghiera, rispettando gli altri, papà, mamma, i nonni, chi non conosco, i senzatetto, tutti vanno rispettati. Devo rispettare anche chi non mi vuole bene o che mi ha fatto del male. Non devo dare uno schiaffo a chi mi ha fatto male. Non si possono fare telefonate alla mafia per fare del male, non si possono fare accordi con la mafia. La gioia aiuta Gesù a salvare il mondo”.
“Quando ero piccolo – ha ricordato – giocavo a calcio, ma non ero bravo… ero un patadura, una gamba dura, per questo facevo il portiere: per non muovermi. Come ho capito la vocazione? Ognuno ha un posto nella vita. ha un strada. La maggioranza come i vostri genitori che fanno una bella famiglia. Io ero in famiglia, 5 fratelli, eravamo felici. A quel tempo c’era il lavoro. Giocavamo, una volta facemmo un concorso per fare i paracadutisti. Abbiamo preso l’ombrello, siamo andati sul terrazzo e un fratello si è buttato: si è salvato per poco eh… Papà e mamma ci aiutavano ed eravamo felici. e’ molto bello essere sposati: avere una famiglia, avere nonni e zii… è una grazia. I genitori si sacrificano ed è bello, è una bella vocazione. Ma anche fare il prete lo è. Io un giorno ho sentito – avevo 16 anni – che il Signore voleva che diventassi prete. Eccomi, sono prete. Si sente nel cuore quando il Signore vuole che si vada avanti sulla strada del sacerdozio”.
“Abbiamo sentito – ha detto poi il Papa nella sua omelia – come Gesù si congeda dai suoi, chiede loro di osservare i comandamenti e promette l’invio dello Spirito Santo. Lo Spirito della verità. E’ in ognuno di noi. E noi lo abbiamo ricevuto nel Battesimo, da Gesù e dal Padre. L’apostolo ci dice di custodire lo Spirito Santo, dice di non rattristarlo. Siate consci che avete dentro Dio stesso, che ti accompagna e che ti aiuta a non sbagliare. Che ti aiuta a non scivolare nella tentazione. E’ l’avvocato che ti difende dal maligno. Questo Spirito è quello che Pietro dice che ci aiuterà ad adorare Cristo nei nostri cuori. Con la preghiera e lasciando sentire la ispirazione dello Spirito Santo. E’ Lui che ci dice cosa è buono… ci porta avanti e quando ci chiedono spiegazioni rispondiamo con dolcezza e rispetto. Qui voglio fermarmi. Il linguaggio dei cristiani che custodiscono lo Spirito Santo è speciale: non devono parlare in latino… è il linguaggio della dolcezza e del rispetto.
"Papa Francesco: 'Il cristiano parla sempre con dolcezza e rispetto'" – https://t.co/XdvGvmQRgZ pic.twitter.com/VvWriiCHAu
— Papaboys (@CiaoKarol) May 21, 2017