27/11/2016 – È alta l’emergenza nelle campagne di Maccarese dopo i ripetuti sversamenti di liquami. Ad essere a rischio l’area protetta dell’Oasi Wwf di Macchiagrande che vede ora minata la sicurezza ambientale. Ieri mattina il responsabile Riccardo Di Giuseppe ha effettuato un sopralluogo nell’area e fatto il punto della situazione.
Com’è in questo momento la situazione nell’area dell’Oasi di Macchiagrande?
Sui campi vicino all’oasi è ancora tutto allagato mentre sulla strada e in prossimità dell’ingresso non c’è acqua ma sono rimasti i rifiuti e la melma proveniente dagli scarichi da bagno.
Questi sversamenti quali ripercussioni hanno causato sulla “vita quotidiana” dell’Oasi?
Abbiamo deciso di chiudere al pubblico per motivi di sicurezza. Nonostante domenica (oggi ndr) avessimo un evento in programma. Abbiamo scelto di non aprire anche a causa dell’odore nauseabondo presente in tutta l’area.
Come vi muoverete ora a livello legale?
Come Wwf lunedì faremo sicuramente un esposto nei confronti di Acea. Abbiamo ripetutamente segnalato nel corso del tempo quanto accade in considerazione anche del fatto che l’ingresso dell’Oasi è a poca distanza dal depuratore. Acea Ato 2 sta attualmente facendo dei lavori sul depuratore ma non è chiaro quali siano. Se andiamo a memoria, sversamenti di questo tipo, sono frequenti negli anni. Nel febbraio del 2013 si è verificata la stessa cosa. Mentre quest’anno è avvenuto a settembre. Il tombino incriminato è stato recintato con la rete arancione perchè evidentemente il problema è conosciuto.
Da cosa possono essere causati questi sversamenti?
Abbiamo notato che avvengono in prevalenza durante il fine settimana. Probabilmente le pompe di sollevamento si bloccano e non c’è l’operatore in grado di rimetterle in moto, forse per carenza di organico, e si verificano quindi le fuoriuscite di liquami.
Che riscontro avete avuto dal comune?
Il Sindaco, insieme agli assessori e ai consiglieri e al comandante della polizia locale hanno effettuato subito un sopralluogo. Inoltre è intervenuta anche l’Arpa che ha effettuato un prelievo dell’acqua. Tornerà nei prossimi giorni per effettuare anche un prelievo del terreno.
Quali sono le conseguenze a livello ambientale ?
Il rischio ambientale è grande sia a breve che a lungo termine. Lì il terreno è sabbioso e va tutto nella falda. Siamo poi, in linea d’aria, a poche decine di metri dal mare. Da non sottovalutare poi il fatto che nelle vicinanze c’è il centro abitato che deve subire le esalazioni dei liquami e per non parlare poi delle conseguenze sulla sicurezza igenico-sanitaria. E poi sicuramente bisogna capire se l’area verrà bonificata o meno visto che sul terreno e sulla strada resta questo fango non certo salutare. C’è poi da sottolineare infine come questa sia una zona 1, una Riserva Integrale all’interno della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, e quanto sta avvenendo è molto grave per la sua integrità.