Civitavecchia, 16 rinvio a giudizio per i lavori del porto


22/10/2016 – Rinvio a giudizio per tutti. È la richiesta che nei giorni scorsi il pm Lorenzo Del Giudice ha avanzato nell’ambito della vicenda dei lavori alla darsena traghetti e servizi e del prolungamento dell’antemurale del porto di Civitavecchia. Sedici le persone coinvolte nell’inchiesta tra funzionari e dirigenti dell’Autorità Portuale. Tra questi spiccano i nomi dell’ex presidente Pasqualino Monti e del segretario generale Maurizio Ievolella. L’indagine, per le opere assegnate all’Associazione temporanea d’imprese composta da Itinera spa, Impresa Pietro Cidonio, Grandi lavori Fincosit e Coopsette Società cooperativa, segue un doppio binario. Il primo accusa Monti di aver autorizzato il dragaggio della darsena traghetti prima dell’ottenimento delle autorizzazioni e in sede di conferenza dei servizi non si sarebbe fatto riferimento alla circostanza che, spiega il pm Del Giudice, l’intervento fosse già stato effettuato. Sarebbe quindi contestato il falso ideologico. Stessa accusa anche per Ievolella che dovrà rispondere anche di abuso di ufficio, per aver affidato alcune opere complementari senza però aver indetto una procedura di evidenza pubblica. Al segretario generale dell’Autorità Portuale viene anche contestata la decisione, presa con tecnici e la direzione lavori, di aver modificato rispetto al progetto originario alcune caratteristiche tecniche dei materiali da utilizzare e di aver consentito, sempre per l’accusa, l’utilizzo di materiali in difformi rispetto al capitolato di appalto. Materiali ritenuti di scarsa qualità e definiti nel corso di intercettazioni agli autotrasportatori impiegati nel cantiere “monnezza”. Procedure e decisioni irregolari che hanno portato nel giugno del 2014 al sequestro dell’intera area da parte dei carabinieri del Noe su mandato del procuratore Gianfranco Amendola. Adesso la decisione è nelle mani del gup, che valuterà se il materiale raccolto in fase di indagine è in grado di sostenere l’accusa mossa dal pubblico ministero e quindi consentire di proseguire con il procedimento.


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