Bagnoletto, un parco poligenerazionale nell’area servizi del quartiere


13/10/2016 – Con una petizione popolare inviata in questi giorni ai vertici di Roma Capitale e del X Municipio, il comitato di quartiere Bagnoletto, sollecita le istituzioni per realizzare “La casa dei cittadini” sulla cui idea, ha anche presentato in Municipio una ipotesi di progetto sulla ottimizzazione degli spazi. Un parco “poligenerazionale” organizzato in modo che ogni cittadino, di ogni età (nessuna esclusa), trovi uno spazio idoneo e liberamente fruibile per le multiple esigenze.
Nell’idea che il cdq ha concretizzata in una bozza di progetto di massima, risultano previsti:
  Area giochi con strutture idonee alla fruibilità da parte di bambini diversamente abili;
  area pic-nic attrezzata (con tavoli  e bracieri);
– area delimitata per cani;
idonea struttura coperta dove il CdQ Bagnoletto possa svolgere attività, assemblee pubbliche e incontri con i cittadini;
area sportiva polifunzionale (Basket/Tennis/Calcetto);
minima struttura sanitaria dotata di defibrillatore e attrezzature per il primo soccorso da affidare ad una associazione umanitaria per garantire un primo intervento sanitario gratuito ai cittadini meno abbienti;
laghetto di pesca sportiva
percorso perimetrale attrezzato
campi di bocce

Le richieste dei cittadini, di cui il CdQ è portavoce, è uno spazio a disposizione di tutti. Una realtà possibile che vorremmo fosse traslata proprio nel quartiere, che un tempo ospitava il laghetto.
“Se il popolo è sovrano – spiega il presidente del cdq Bagnoletto Marco Fagnani – e la sua volontà di cittadino conta, il Sindaco di Roma e il X Municipio nei ruoli di garanti, non possono ignorare che a Bagnoletto c’è bisogno di molto, forse di tutto (scuola, parte di urbanizzazione primaria, mitigazione del dissesto idrogeologico, marciapiedi, asfaltatura delle strade, servizi di posta, banca, farmacia ecc.), ma anche di un luogo ludico-ricreativo che possa accogliere diverse generazioni in uno spazio polivalente e vedere finalmente rinascere l’unico laghetto di pesca sportiva che era presente nel X Municipio. Concludendo, non possiamo e non vogliamo sottacere un pensiero che ci ha lasciati amareggiati. Se è pur vero, come sentimmo dire in aula Di Somma, che la storia non garantisce un diritto e pur tacendo mille esempi di diritti violati non dalla storia ma dagli uomini, non crediamo si possa ignorare che l’identità di un territorio è connotabile oltre che dall’aspetto urbano, dalle strutture ricettive che lo caratterizzano, anche dalla sua storia minima o breve che sia. E sarebbe interessante capire se, in assenza generale di decoro urbano, di strutture sanitarie, di quelle ludiche e ricreative ecc, a cosa si può legare un quartiere abbandonato come Bagnoletto, se non alla sua unica, labile traccia di storia? Forse ai soli fatti di cronaca nera che, ahinoi, l’ha visto protagonista negli ultimi anni? Valori quali senso di appartenenza e rispetto del territorio, il cittadino li costruisce con e sulla storia del suo territorio. Soprattutto quando messo nella condizione di partecipare a farlo crescere in ragione delle necessità comuni che con altri residenti ha condiviso. La storia di un territorio conta sempre, perché un territorio resta ai posteri e per questa ragione noi il nostro territorio saremo sempre qui a difenderlo”.


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