5/10/2016 – Condannato a risarcire al Comune di Pomezia 68.629,68 euro. E’ questa la sentenza della Corte dei Conti (atto n. 257/2016, sezione giurisdizionale per la Regione Lazio) nei confronti di un ex dirigente dell’Ente che nel 2007 aveva autorizzato il rimborso per le spese legali del marito di una consigliera comunale, all’epoca dei fatti né amministratore né dipendente. “L’esborso del Comune al suddetto titolo – si legge nella sentenza – è stato eseguito indebitamente e ha prodotto un pregiudizio economico alle finanze comunali che l’odierno convenuto è tenuto a risarcire, dovendosi la sua condotta qualificare come dolosa”. “Nel 2007 – spiega il Sindaco Fabio Fucci – l’allora Dirigente Giancotti autorizzò il pagamento di 68.629,68 euro di soldi comunali per il rimborso delle spese legali di Luigi Lupo, allora marito di una consigliera comunale ma senza alcun incarico pubblico. Un pagamento chiaramente illecito, non solo perché il Comune non può pagare le spese legali dei congiunti e familiari degli amministratori pubblici, ma perché l’ex dirigente, per giustificare la determina di spesa, aveva richiesto due pareri a due diversi avvocati: il primo gli aveva risposto ‘NO, non si può fare’ ed era stato quindi ignorato; il parere del secondo era stato invece positivo e quindi preso in considerazione. Un comportamento che il giudice ha individuato come rilevante sia sul piano soggettivo, perché attesterebbe la piena consapevolezza di Giancotti sulla non rimborsabilità di quelle spese; sia in relazione alla non applicabilità della prescrizione, pur trascorsi più di 5 anni, in quanto sussiste l’azione dolosa ai danni delle casse comunali”. “Andiamo avanti nell’azione di recupero di soldi pubblici spesi indebitamente – conclude il Primo Cittadino – Dico ancora e dirò sempre che chi ha sbagliato deve pagare e restituire ai cittadini di Pomezia ciò che gli è stato illecitamente sottratto”.