Casalpalocco, Anffas dona ausili per gli studenti diversamenti abisili all’Ic Tullia Zevi


12/9/2016 – Una scuola accessibile a tutti, anche alle persone con disabilità. E inevitabile che in questa direzione importante fosse l’intervento di Anffas Ostia Onlus, l’associazione delle famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale. «Sono anni che come associazione di famigliari portiamo avanti campagne di sensibilizzazione. – spiegano dalla onlus di via del Sommergibile – Lo abbiamo fatto con le strutture balneari, donando diversi Job Walker, speciali ausili per permettere a tutte le persone con scarsa mobilità di poter accedere ai vari servizi in spiaggia. Torniamo a farlo con le scuole di Roma e del X Municipio di Roma. Questa mattina abbiamo donato all’istituto Comprensivo Tullia Zevi di Casalpalocco un sollevatore, un letto completo di sponde con materasso e un banco speciale. Ausili che le permetteranno di essere una delle poche scuole della Capitale in linea con le normative statali, garantendo in questo modo a tutti i bambini con disabilità dignità e il diritto allo studio. Va ricordato che esiste una disposizione di legge che obbliga gli enti istituzionali a dotare gli istituti scolastici di ausili per la completa accessibilità e fruibilità delle scuole alle persone con disabilità. Con la Tullia Zevi, sulla scia dei vari protocolli di intesa fin qui siglati tra Anffas Ostia e alcune scuole della Regione Lazio, sono state anche tracciate le linee guida per affiancare in maniera totalmente gratuita agli insegnanti curriculari, nostri educatori professionali che rappresenteranno un aiuto e un sostegno per gli stessi insegnanti, per gli alunni con disabilità e per i compagni. In questo modo si garantirà il pieno rispetto dei diritti di tutti: del bambino con disabilità di poter seguire le attività in classe e dei suoi compagni, rispettando al tempo stesso – concludono da Anffas – la professionalità e la prerogativa degli insegnanti con competenze tecniche di diverso tipo. L’obiettivo è favorire l’inserimento del ragazzo nel contesto scolastico, eliminando del tutto l’uso delle aule di sostegno peraltro vietate dalla legge».


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