10/8/2016 – Era inserito nella lista dei 100 maggiori ricercati l’uomo finito in manette ieri sera al Leonardo Da Vinci. Un arresto che arriva dopo che nell’aprile del 2015, la polizia giudiziaria marocchina, a seguito delle precise informazioni fornite dalla guardia di finanza, dall’Interpol e della direzione centrale per i servizi antidroga, aveva catturato, dopo anni di latitanza, uno dei più pericolosi narcotrafficanti italiani rimasti ancora in circolazione, Marco Torello Rollero, 61 anni, inserito, dal dicembre 2013, nella lista dei 100 latitanti più pericolosi. La trentennale carriera criminale di Rollero gli aveva consentito di qualificarsi come uno dei principali broker mondiali della droga, conosciuti anche all’estero, strettamente legato a diverse cosche di ‘ndrangheta e al centro di interessi di ogni genere sull’asse Italia – Sudamerica – Marocco dove, nel frattempo, si era rifugiato per sottrarsi alla cattura. Prima dell’arresto, il narcotrafficante era stato oggetto di un’articolata investigazione, condotta dagli specialisti del G.I.C.O. del nucleo di polizia tributaria di Roma e coordinata dalla direzione distrettuale antimafia capitolina, che aveva riguardato le attività di alcuni esponenti della ’ndrangheta residenti nella Capitale. Un’attività culminata, nel gennaio 2015, con l’esecuzione di un provvedimento di cattura nei confronti di 35 persone, accusate, a vario titolo, di vari reati, aggravati dall’aver favorito la ‘ndrangheta. Un “giro” di arresti dal quale il narcos era riuscito a fuggire scappando in Marocco da dove riusciva a mandare avanti i suoi affari. Riusciva infatti ad inviare settimanalmente in Italia circa 1000 kg di stupefacente. Nella serata di martedì a conclusione dell’iter procedurale e grazie al continuo supporto dell’Interpol e della D.C.S.A., Rollero è stato finalmente estradato in Italia e assicurato alla giustizia italiana dai finanzieri del G.I.C.O. di Roma e dalla Polizia di frontiera aerea dell’aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino.
