Ostia, concessioni demaniali a rischio. Ma il Governo gioca la carta degli emendamenti


15/7/2016 – Le concessioni demaniali vanno messe a gara. Lo ha detto la Corte di Giustizia dell’Unione Europea nella sentenza che di fatto fa tremare l’intero comparto balneare italiano. Migliaia di imprenditori che ora vedono le prossime stagioni in un’ottica di incertezza. Incertezza che arriva dalla Fiab, per voce del suo presidente regionale Ruggero Barbadoro e titolare anche dello storico stabilimento Venezia di Ostia. «La paura è che i comuni possano applicare la normativa europea senza attendere che il Governo Italiano si esprima in maniera chiara. Attualmente – spiega Barbadoro – al vaglio del Governo ci sono alcuni emendamenti che dovrebbero essere approvati già la prossima settimana. Il timore è che però alcuni dirigenti – spiega ancora – scelgano di operare prima che questa passi alle votazioni dell’aula e che non entri in vigore di fatto revocando le concessioni in questo lasso di tempo badandosi sulla legge Bolkestein senza voler seguire una linea del buon senso. Si tratta di attendere una settimana o poco più ma è comunque un tempo sufficiente per firmate le revoche». L’emendamento nei prossimi giorni sarà presentato in commissione bilancio e con la sua approvazione alle attuali concessioni balneari sarà garantito lo status quo fino all’approvazione della riforma, facendole uscire dalla situazione fuorilegge in cui sono piombate a causa della sentenza. Una volta approvato questo step il governo chiederà al parlamento la delega per riformare le concessioni balneari, presentando il testo di legge a cui ha lavorato negli ultimi mesi e che proprio nei giorni scorsi è stato consegnato al premier Renzi. I tempi non sono però brevissimi e al momento attuale si parla di almeno 18 mesi. «Positiva la presa di posizione del Governo a nostra tutela – commenta Franco Petrini, patron dello stabilimento Nuova Pineta – Pinetina – Una mossa che va a riconoscere le peculiarità del nostro comparto ed è la prima volta che avviene. E questo non può che farci piacere visto che finalmente anche le nostre capacità turistiche vengano prese in considerazione». Petrini ha affrontato anche lo scenario che si potrebbe aprire nel caso che gli emendamenti non passassero. «Le concessioni andrebbero a gara e nei confronti degli attuali gestori coinvolti si potrebbe ipotizzare un risarcimento ma che probabilmente sarebbe inadeguato rispetto a quanto fino ad ora investito dagli imprenditori balneari”.


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