Fiumicino, in manette il patron di Terravision


22/7/2016 – In manette Fabio Petroni, patron di Terravision, il gruppo che gestisce il trasferimento passeggeri dai principali aeroporti italiani ed europei al centro delle città. Ad arrestare il 56enne i militari della guardia di finanza del II gruppo di Ostia al termine di una complessa attività di indagine avviata nel settembre del 2013. Le investigazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno consentito, in una prima fase delle operazioni, di sottoporre a sequestro preventivo il compendio aziendale riconducibile al marchio Terravision tra cui le licenze per trasporti di linea Roma-Ciampino-Fiumicino, Pisa/Aeroporto Firenze e Orio al Serio-Milano. Le indagini hanno permesso di scoprire come gli amministratori di alcune società si fossero sottratti al pagamento di ingenti debiti tributari e previdenziali, attuando manovre elusive volte a rendere sostanzialmente inefficace la procedura di riscossione coattiva. In particolare, la società intestatarie dei contratti con gli aeroporti, proprietaria anche degli autobus e delle licenze, era stata posta in liquidazione subito dopo aver ceduto ad un “testa di legno” l’unico ramo d’azienda produttivo. Tale cessione, formalmente sottostimata e mai, peraltro, realmente pagata, era stata effettuata al solo fine di limitare, in capo alla società cedente, la possibilità di essere chiamata in causa sotto il profilo della responsabilità economica solidale, solamente con l’irrisorio valore del ramo d’azienda ceduto. I successivi passaggi societari, riconducibili sempre alle stesse persone, come puntualmente ricostruito dai finanzieri del II gruppo, rappresentavano delle manovre elusive e avevano come unico scopo quello di far perdere le tracce delle disponibilità economiche finanziarie su cui era possibile far valere le pretese creditizie. Grazie agli elementi raccolti durante le attività di indagine, l’autorità giudiziaria di Roma ha emesso, nei mesi scorsi, un provvedimento di sequestro dell’intero complesso aziendale, che fattura annualmente 35 milioni di euro, la cui esecuzione ha, quindi, permesso di vincolare, a garanzia dei creditori del fallimento: quote societarie e beni aziendali, licenze di trasporto, contratti commerciali stipulati, 29 autobus di linea, 2 autovetture e rapporti bancari. In contemporanea l’autorità giudiziaria aveva avanzato la richiesta di applicazione degli arresti domiciliari, effettuata poi dai finanzieri di Ostia, nei confronti del dominus della società, Fabio Petroni che nonostante il sequestro, continuato ad operare nel tentativo di distrarre risorse destinate all’azienda sottoposta ad amministrazione giudiziaria.

 

 


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