Bagnoletto, arrivate le ordinanze di demolizione degli abusi sul canale Pantano


5/7/2016 – Sono partite le ordinanze di demolizione degli “abusi” lungo il Canale Pantano a Bagnoletto. A denunciarlo è Alessandro Ieva, che da sempre si batte per la sicurezza idrogeologica del territorio e la realizzazione di interventi di messa in sicurezza sui canali di bonifica del X Municipio. “Questo – dice Ieva che oggi pomeriggio è stato presente all’incontro che si tenuto presso la sede della protezione civile in via Gasbarra a Bagnoletto durante il quale i cittadini hanno discusso della vicenda con tecnici e legali – è il modo con cui il Prefetto Vulpiani, Commissario prefettizio del X Municipio, risolverà il dissesto idrogeologico del nostro Municipio. Un pressapochismo tale che ricorda le recenti gesta nefaste di Esposito-Sabella sui varchi a mare. Senza verificare come un canale privo di sponde definite, lasciate a terra libera, abbia cambiato nel tempo la sua sezione, mutando appunto le distanze dai muri confinanti. Gli abusi sono da condannare e quelli accertati tecnicamente e legalmente dovranno essere rimossi, ma in molti casi sono stati regolarizzati con condoni o concessioni che qualcuno ha firmato. Invece di scoperchiare la pentola della mala gestione individuando responsabilità del Comune di Roma e del X Municipio, ci si accanisce sempre verso i cittadini che sono gli unici a pagare. Nel nostro Municipio – prosegue Ieva – stiamo ancora aspettando di conoscere dal Prefetto le opere idrauliche del famoso 1,8 milioni di euro a bilancio municipale del 2015. Come aspettiamo i fondi per circa 28 milioni di euro prima sbandierati in conferenza stampa dal Presidente della Regione Lazio Zingaretti e poi da Italia Sicura nella seconda famosa trance di 600 milioni per i quali il Governo Renzi deve trovare le coperture economiche. Si ma quando? In tutto questo gli strumenti come il PAI vengono boicottati”.
A rispondere a Ieva sono il prefetto Vulpiani e il vice prefetto Rosalba Scialla componenti della commissione prefettizia alla guida del X Municipio. «Si tratta – spiega Vulpiani – di opere che sono state costruite nel tempo e già rilevate dalla polizia locale nel 2003. Manufatti che sono stati costruiti nelle zone di rispetto dei canali e che impediscono la manutenzione ordinaria del consorzio contribuendo a ridurre la portata mettendo a rischio la zona. Abbiamo iniziato da Bagnoletto, su segnalazione del CbTar ma proseguiremo con il resto del territorio. Si tratta di una questione che era già stata affrontata in passato ma che non era mai stata portata a termine. Abbiamo quindi deciso di riprenderla in mano». «Le ordinanze – spiega invece Rosalba Scialla – riguardano tutte quelle opere abusive che sono state realizzate nel tempo lungo i canali e si tratta di un intervento necessario per cercare di mitigare il rischio idrogeologico e soprattutto l’incolumità pubblica. Questi manufatti, anche se sono soltanto dei muri, dei pollai, dei depositi per attrezzi, in caso di inondazione non consentono il passaggio dei mezzi per la pulizia degli argini dei canali e finiscono con l’aumentare il rischio di esondazioni. Le misurazioni che hanno portato alla nostra decisione sono frutto di un tavolo tecnico che ho presieduto e che ha visto la partecipazione del consorzio di bonifica, dell’autorità di Bacino e del Comune di Roma. Nei mesi di lavoro sono state analizzate tutte le carte in possesso delle rispettive autorità e i dati dei rilievi della polizia locale, ed è emerso come il Canale Pantano sia una priorità. Non resterà però un caso isolato visto che verrà seguito da tutti gli altri canali dove sono stati realizzati abusi”.

(foto d’archivio)


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