24/6/2016 – Dalle battaglie degli anni ’80 contro gli scarichi selvaggi in mare, alla legge sulle aree protette e sulla conservazione degli ecosistemi e della biodiversità, le battaglie contro i condoni edilizi e gli abbattimenti degli ecomostri, termine coniato da Legambiente nell’avviare la grande battaglia contro gli abusi, molti dei quali realizzati a picco sul mare e in aree di pregio. Infine la legge tanto attesa sugli ecoreati, il collegato ambientale e l’approvazione della norma sulle agenzie ambientali. Il tutto è accaduto negli ultimi trent’anni, nel corso dei quali è stato scritto un grande pezzo di storia in difesa del mare e delle coste nel nostro Paese.
Importanti traguardi raccontati attraverso una mostra che è stata presentata oggi alla Casa del Mare – Borghetto dei Pescatori di Ostia in occasione del passaggio della Goletta Verde, la storica imbarcazione di Legambiente a difesa dei mari e delle coste italiane, che sarà ormeggiata da domani a Ostia.
La mostra, dal titolo “30 anni dalla parte del Mare” – realizzata con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del mare e la collaborazione di RomaNatura, dell’area marina protetta di Secche di Tor Paterno e di Ferderparchi – racconta in ventidue pannelli come sia cresciuta l’attenzione e la sensibilità del Paese verso le azioni di tutela e valorizzazione della risorsa mare.
“L’Italia – afferma il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – ha uno straordinario patrimonio marino e costiero di cui le Aree Marine Protette rappresentano la punta di diamante. Un tesoro da difendere, far conoscere, valorizzare. A 30 anni dall’istituzione del nostro ministero e dalla prima missione di Goletta Verde, è evidente a tutti quanto sia cresciuta in Italia l’attenzione e la tutela per i nostri litorali, ma anche quanto sia importante la presenza assidua dello Stato e della società civile contro le violazioni ambientali, dall’abusivismo edilizio agli scarichi che inquinano le nostre acque. E oggi la risposta più dura verso chi danneggia l’ambiente sono gli ecoreati nel codice penale, una vera conquista di civiltà giuridica. Sono sempre stato favorevole a un controllo ‘terzo’, quale quello svolto da Goletta Verde, sugli standard ambientali: solo dal confronto e dall’assoluta trasparenza può scaturire un’adeguata tutela della nostra biodiversità marina e costiera, che è vera risorsa culturale ed economica, oltre che ambientale, di questo Paese”.
La conclusione dell’iter per istituire il Parco nazionale di Pantelleria, il cui schema di decreto è stato approvato dall’ultimo Consiglio dei Ministri su proposta del ministro dell’Ambiente Galletti ed ora è all’attenzione del Capo dello Stato, rappresenta un segnale importante e atteso, un ottimo modo per festeggiare i 30 anni e sperare in un Paese che investa e creda nel territorio protetto, sinonimo di qualità ambientale, controllo del territorio e, in questo caso, anche di legalità.
Al taglio del nastro erano presenti Gian Luca Galletti, Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio; Giampiero Sammuri, Presidente Federparchi; Domenico Vulpiani, Commissario Municipio X di Roma; Fabrizio Ratto Vaquer, Comandante della Capitaneria di Porto e Compartimento Marittimo di Roma; Rossella Muroni, Presidente Nazionale Legambiente; Roberto Scacchi, Presidente Legambiente Lazio; Maurizio Gubbiotti, Commissario Straordinario di RomaNatura – Ente gestore dell’Area Marina Protetta Secche di Tor Paterno; Giuseppe Migliore, Presidente della Cooperativa di pescatori Calafuria; Egidio Trainito, autore RAI e consulente per la conservazione nelle aree marine protette.
“Ogni tanto è utile voltarsi indietro, guardare a questa storia, misurare quanta strada è stata fatta per ricordare le battaglie vinte e affrontare con determinazione le tante sfide ancora da giocare – dichiara Rossella Muroni, presidente di Legambiente -. È una storia che traccia un buon inizio per la difesa dell’ambiente in Italia, anche se la strada è ancora lunga e i pericoli di attacco al mare e alle coste italiane sono tutt’altro che debellati. Occorrono iniziative che ristabiliscano la sostenibilità di pesca, del turismo e dei trasporti. È necessario un nuovo approccio nell’utilizzo del mare e delle coste, quel modello virtuoso che ci è imposto dall’Europa e per il quale la regione Lazio ha tutti i numeri, le idee e le infrastrutture per diventare un modello a livello nazionale, riconvertendo la sua economia in maniera blue e green”.
“Sono stati anni entusiasmanti che ci hanno permesso di proteggere luoghi unici al mondo, e per quest’isola sotto al mare che sono le secche di Tor Paterno sono stati fondamentali – dice Maurizio Gubbiotti, commissario di RomaNatura -. Oggi stiamo proseguendo il nostro lavoro puntando sulla collaborazione con il mondo dei diving, delle associazioni del territorio e delle comunità di pescatori artigianali, con iniziative di pescaturismo e promozione della filiera corta, maschere Granfacciali che permettono anche in superficie di vivere queste bellezze. Vanno promossi i prodotti di qualità del mare attraverso percorsi di tracciabilità, valorizzazione della filiera corta e delle produzioni legate al territorio”.
“Trent’anni fa il nostro Paese poteva contare su appena due piccole riserve marine – aggiunge il presidente di Federparchi Giampiero Sammuri – quella attorno all’isoletta di Ustica e la riserva di Miramare, nel golfo di Trieste. Oggi l’Italia ha il sistema di aree marine protette più ricco e solido del Mediterraneo, con ben 29 siti tutelati per un totale complessivo di circa 228mila ettari di mare e 700 chilometri di litorale protetti, quasi un decimo dello sviluppo costiero nazionale. Un ottimo risultato figlio dell’iniziativa del Ministero dell’Ambiente e dell’attività di stimolo e di creazione del consenso messa in atto da Federparchi, dagli enti locali e dalle associazioni ambientaliste. Si tratta di un lavoro che si traduce in strategiche azioni di tutela e conservazione della biodiversità, ma anche in attività di promozione del territorio e di sperimentazione e messa a punto di buone pratiche in materia di turismo sostenibile che sono diventate modello di riferimento per il resto del Paese”.