Ostia, Faber Beach, ancora un sequestro. La coop Nausicaa: “Non capiamo tanto accanimento”


3/6/2016 – Sono scattati nuovamente questa mattina i sigilli al Faber Beach. Ad appena una settimana dall’inaugurazione della nuova gestione della struttura gli agenti agli ordini del comandante Antonio Di Maggio sono intervenuti per un nuovo sequestro e la contestazione di nuovi reati. Secondo quanto appurato dagli agenti sull’area che risultava essere sotto sequestro per abusi edilizi, era illecitamente ripresa l’attività commerciale, nonostante i sigilli. Per questo sono scattate nuove denunce e l’ennesimo sequestro del chiosco e di tutte le strutture presenti sulla spiaggia, questa volta ai sensi degli articoli 633 e 639 del Codice Penale (invasione di terreni e deturpamento e imbrattamento di cose altrui, ndr). “Un intervento che – spiegano dalla polizia municipale – vuole essere l’ennesimo messaggio di come, ultimamente ad Ostia la legge sia meglio rispettarla”. Una vicenda quella del Faber Beach che sembrava essersi conclusa con l’entrata in campo della cooperativa Nausicaa che era subentrata tramite il tribunale fallimentare nella concessione demaniale che era stata revocata negli anni scorsi alla precedente gestione a causa della condanna per bancarotta fraudolenta. Una procedura ritenuta però sbagliata dal X Municipio secondo il quale l’acquisto sarebbe dovuto avvenire tramite asta pubblica lasciando alla Nausicaa il controllo delle sole attrezzature. Un nuovo capitolo nella storia del Faber Beach contestata dalla cooperativa. “La motivazione – spiegano – è una presunta, perché deve essere convalidata da un magistrato, occupazione abusiva di suolo demaniale, contestata dal X Municipio per mano del suo Direttore Cinzia Esposito, nonostante il Faber Beach sia stato acquistato ad un’asta giudiziaria del Tribunale fallimentare di Roma, in data 08/04/2016, a seguito del dissequestro del Tribunale penale sempre di Roma. Ricordiamo che il Municipio X riconosceva tutti gli atti del Tribunale, compresa la concessione demaniale quando, come bene sequestrato durante l’operazione “Tramonto” contro il clan Fasciani”, ne veniva affidata la gestione a Libera. 
Nella sostanza – afferma il presidente Ruggero Signoretti – un pezzo dello Stato, il Municipio 10 di Roma, contesta un altro pezzo dello Stato, il Tribunale Fallimentare. Il Municipio ha deciso di disconoscere tutte le sentenze dei Tribunali Penale e Fallimentare di Roma. Ha deciso essere in suo potere applicare retroattivamente norme inesistenti al momento dell’acquisto del Faber Beach da parte del Consorzio. Se non ci fosse in gioco il lavoro e l’investimento di Nausicaa e dei suoi soci, – prosegue Signoretti – sarebbe da considerare ridicolo il mettere in dubbio l’onorabilità del Consorzio, senza fare alcuna verifica in merito e confondendo uno dei lavoratori del Faber Beach per uno degli amministratori. Non è stata fatta nemmeno la più banale delle verifiche presso la Camera di Commercio di Roma. Invece sembra di vivere il film horror della versione peggiore del potere della burocrazia esercitato schiacciando il cittadino. Non ci spieghiamo l’accanimento del Municipio nei nostri confronti, che arriva anche a contestare l’occupazione abusiva – prosegue Signoretti – Il Consorzio, le sue associate ed i membri del Consiglio di Amministrazione sono al di sopra di ogni di ogni sospetto e siamo pronti e disponibili a dimostrarlo di fronte a tutte le istituzioni. In ogni modo, il Consorzio presenterà ricorso alla magistratura contro le decisioni del Municipio 10 e valuterà quali provvedimenti prendere nei confronti del Municipio, al fine di tutelare il proprio buon nome e l’investimento fatto. Nel frattempo lavoratori regolarmente assunti non possono lavorare e la cittadinanza non beneficia dei servizi di pulizia della spiaggia e salvataggio in mare, fino a ieri garantiti dal Consorzio Nausicaa”.


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