15/6/2016 – Centri estivi per disabili nella bufera. Il motivo? L’assenza del via libera da parte del Municipio a causa del ritardo nella richiesta delle certificazioni antimafia. Ad appena tre giorni dall’avvio ufficiale dei centri infatti via Claudio ha chiesto di inviare la documentazione prevista dall’articolo 100 del decreto legislativo 159 del 2011 che prevede che per qualsiasi assegnazione avvenuta in enti sciolti per mafia, anche nei casi senza fine di lucro, la presentazione di certificazioni antimafia. Il problema nasce quando questa viene chiesta, come avvenuto ad Ostia, oltre un mese dopo l’assegnazione del servizio, che nel X Municipio è avvenuta il 17 maggio come da relativa determina. Un blocco che inevitabilmente ha scatenato la rabbia dei genitori dei ragazzi disabili che ormai da tempo facevano affidamento su questo servizio per poter consentire ai propri figli di trascorrere le giornate estive in compagnia e seguiti da personale esperto. Un tam tam che viaggia soprattutto su Facebook dove sono in tanti ad aver sfogato il proprio disappunto. “Ho inviato come al solito la richiesta per i centri estivi lo scorso 23 maggio – spiega Nicoletta Sardo – Da allora non abbiamo più saputo nulla. Per vie traverse abbiamo appreso che le liste sono pronte ma manca una firma sulla determina dirigenziale. Si tratta di un servizio fondamentale per fare in modo che i ragazzi con disabilità possano integrarsi e socializzare visto che molti centri estivi privati non prendono ragazzi con disabilità perché non attrezzati e molti altri hanno costi eccessivi. Capisco il problema procedurale ma le scuole sono finite ormai, i centri estivi dovevano partire lunedì e ancora non sappiamo nulla. A questo va ad aggiungersi il continuo taglio delle risorse. Dall’assistenza educativo culturale ai centri estivi l’importante è tagliare sui servizi sociali”.
Anche Anffas Ostia Onlus, associazione composta soprattutto da familiari di ragazzi disabili, è rimasta coinvolta nella richiesta di certificazione antimafia. “Sì è vero. Il Municipio lo scorso venerdì ci ha chiesto dei certificati antimafia che abbiamo prontamente inviato. – ha spiegato Stefano Galloni, direttore generale di Anffas – I nostri centri estivi, da progetto, sarebbero dovuti partire lunedì, purtroppo non abbiamo ancora ricevuto i nominativi dei bambini né l’ok per iniziare. Ci auguriamo che la commissione straordinaria possa riuscire in tempi brevi a venire a capo anche di questa situazione”.
QUESTA E’ LA DISPOSIZIONE DI LEGGE
Capo VI – Disposizioni concernenti gli enti locali sciolti ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267
Art. 100. Obbligo di acquisizione della documentazione antimafia nel quinquennio successivo allo scioglimento ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267
1. L’ente locale, sciolto ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 e successive modificazioni, deve acquisire, nei cinque anni successivi allo scioglimento, l’informazione antimafia precedentemente alla stipulazione, all’approvazione o all’autorizzazione di qualsiasi contratto o subcontratto, ovvero precedentemente al rilascio di qualsiasi concessione o erogazione indicati nell’articolo 67 indipendentemente dal valore economico degli stessi.