Raddoppio Via di Acilia: sul viale del tramonto?


3/5/2016 – Un’opera realizzata solo in minima parte, più volte interrotta. Quella del raddoppio di Via di Acilia è una storia lunga che sembrava quasi finita, ma che i cittadini più volonterosi cercano di portare alla ribalta. “Dalle informazioni ad oggi a nostra disposizione, risulta che il Dipartimento delle Periferie avrebbe richiesto l’escussione delle Fideiussioni versate dall’impresa privata preposta alla realizzazione dell’opera, Eur Servizi Terziari S.r.l., annullando di fatto la Convenzione Urbanistica che prevedeva la realizzazione dell’opera stessa. C’è conferma di questa ipotesi?” così chiedono i rappresentanti dell’Associazione Axamalafede-Villa Fralana in una lettera inoltrata al Commissario Prefettizio Francesco Paolo Tronca, alla Commissione Straordinaria per il Municipio X, al Direttore dell’Ufficio Tecnico del Municipio X, Arch.Cinzia Esposito, al Direttore Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana, Ing. Roberto Botta e al Direttore del Dipartimento Politiche delle Periferie, Dott. Maurizio Viola. È soprattutto dal 2011, anno di stipula tra il Comune di Roma e Servizi Terziari S.r.l. della Convenzione Urbanistica relativa alle Terrazze del Presidente, e dopo le interruzioni dovute al sequestro del cantiere, che l’Associazione si muove per sollecitare il completamento dell’opera. Ad impedire la prosecuzione dell’opera era stata la segnalazione della presenza delle tubazioni dell’Italgas sul tracciato dove sarebbe stata creata la galleria dei sottoservizi funzionale alla strada da realizzare. Ad oggi è ancora irrisolto il contenzioso tra Comune, Italgas e Impresa privata, su chi avrebbe dovuto risolvere il problema. “E dopo lo scioglimento del Municipio X e le dimissioni del Consiglio Comunale, si ricomincia da zero: – dichiara Roberto Trapani, Presidente dell’Associazione Axamalafede-Villa Fralana – occorre riproporre la questione a nuovi interlocutori, col rischio che il completamento dell’opera venga annullato. Un’opera che il territorio attende da anni”. Quello che si teme maggiormente è che questo atto della Pubblica Amministrazione elimini la garanzia che le risorse private vengano nuovamente destinate all’adeguamento dell’asse stradale di via di Acilia,e che vengano dirottate verso altre zone della città. Il raddoppio di quella che è una delle principali arterie del quadrante potrebbe risolvere molti inconvenienti: l’aumento del traffico a seguito della realizzazione del complesso immobiliare delle Terrazze del Presidente, la pericolosità delle parti incomplete (attraversamento pedonale Via Usellini-Via di Acilia senza segnaletica e illuminazione), ristagno  dell’acqua piovana con sversamento nelle vie dell’Axa. “Chiediamo che le risorse destinate da Convenzione Urbanistica al sottopasso della via di Acilia vengano destinate ad opere che affrontino le gravi criticità e carenze di manutenzione infrastrutturale e di servizi dello stesso quadrante. In quanto opera a scomputo, il raddoppio sarebbe a carico di un privato:non peserebbe sulle casse del Comune di Roma.” conclude Roberto Trapani.


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