Cpo, al via lo sciopero della fame. Mielolesi incatenati davanti alla struttura


30/5/2016 – Sciopero della fame contro il depotenziamento del Cpo di Ostia. Ad iniziarlo questa mattina sono stati i componenti del consiglio direttivo dell’Amo, l’Associazione Mielolesi di Ostia che nel corso della mattinata insieme ad alcuni esponenti di Casapound si sono incatenati davanti alla struttura e bloccato la strada. Giacomo Percoco, Roberto Pergolato e Giacomo Paolo Rossi hanno deciso di iniziare questa forte forma di protesta per opporsi alla decisione di chiudere un nuovo piano di degenza nella struttura di viale Vega. “Si vuole depotenziare ulteriormente la struttura con ulteriori tagli di posti letto. Di fatto, – spiegano dall’Amo – di quattro piani di degenza ne rimarrà solo uno in funzione. Nonostante le molte richieste di ricovero, Il punto è che il lento e inesorabile depotenziamento farebbe pensare ad una chiusura totale”. “Noi non lasceremo mai chiudere il Cpo – spiega Giacomo Percoco, presidente, dell’Amo – perché è la nostra vita, e la nostra storia. I Dirigenti Asl RM3 e la Regione Lazio, si dovranno prendere tutte le responsabilità di questo gesto “estremo” a difesa della nostra salute, e della nostra dignità”. Nel frattempo domenica Francesco Storace si è recato in visita al Cpo. Il vicepresidente del consiglio regionale del Lazio in passato si è più volte battuto per la riqualificazione della struttura. “Parliamo di paraplegici, di mielolesi, di persone che hanno avuto incidenti gravissimi e che sono sulla sedia a rotelle, che – ha spiegato il presidente de La Destra – sono in condizioni drammatiche. E qui venivano curati. Adesso c’è una Regione che ha distrutto questa struttura che era il fiore all’occhiello della nostra Amministrazione, che rimettemmo in piedi. Siamo ad Ostia, pieno litorale laziale, pieno litorale di Roma. L’appello di Percoco, presidente dell’Amo è stato un appello drammatico. Ha raccontato che dei 4 piani che qui c’erano, ne rimarrà uno solo di degenza e cura perché non ci sono medici. Non si assumono quattro persone. Posso dire vergogna, presidente Zingaretti?” “È inammissibile – spiega in una nota Casapound –  che un ospedale come il CPO, che svolge un ruolo fondamentale non solo per Ostia ma per tutto il centro Italia, sia privato di fondi e di personale. Ancora una volta le istituzioni sono state latitanti e nessuno dalla regione è venuto per cercare di risolvere il problema ed ascoltare i cittadini che lavorano e usufruiscono della struttura».


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