7/4/2016 – Un incubo ad occhi aperti iniziato con un semplice passaggio in auto dato per cortesia. E’ la vicenda che ormai da cinque anni vede Alessio C. 39enne di Acilia vittima di una stalker. Un incontro casuale quello di Alessio e della sua persecutrice. L’uomo infatti voleva acquistare un libero in una libreria romana situata nel complesso dove anche lui lavorava. Un volume assente al momento della sua richiesta e che aveva quindi prenotato in attesa del riassortimento. Ed era stata proprio la donna, Ilaria (nome di fantasia), a contattarlo per informarlo che quel volume era finalmente arrivato. “A quel punto – racconta Alessio nella denuncia presentata – per ringraziarla della cortesia le ho detto che le avrei offerto un caffè in un bar della struttura ma che non potendo essere presente di usufruire del caffè gratis in ogni caso”. La donna però a sua volta volendo contraccambiare l’uomo lo invita ad incontrarla per poterlo ringraziare di persona. Un breve incontro che per il 39enne si sarebbe concluso con l’invito ad accompagnarla a casa vista la concomitanza dei turni di lavoro. Un viaggio in auto segnato solo da qualche frase di cortesia e senza il minimo accenno a intenzioni differenti. Da quel momento però la vita di Alessio, rappresentato dall’avvocato Luciano Randazzo, viene stravolta. Molestie, telefonate e messaggi ad ogni ora della giornata “procurando estremo fastidio non solo a lui stesso ma coinvolgendo nel profondo turbamento anche la sua famiglia”. Una situazione che finisce con l’avere ripercussioni anche sul posto di lavoro dove improvvisamente iniziano ad essere affissi dei volantini raffiguranti il 39enne con la scritta “Bad Guy” e di fatto impediscono al ragazzo di muoversi per la struttura come aveva sempre fatto oltre a farlo vivere con la costante ansia per quella che sarebbe stata la mossa successiva della donna. La goccia che fa traboccare il vaso avviene il 22 marzo del 2012 quando sul cellulare in uso all’uomo arriva un messaggio da parte di Ilaria con la quale la donna afferma “Il fumo va bene, ma la coca!!! Non ci volevo credere quando me l’hanno detto”. E’ a quel punto che il ragazzo decide che la situazione deve essere bloccata e che l’unica scelta possibile è quella di rivolgersi alla magistratura. Così la decisione di rivolgersi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma denunciando quando accaduto con la richiesta di procedere nei confronti di un comportamento oltre i limiti e poter tornare così a vivere la propria vita.