Fiumicino, Califano: “L’aula consiliare non è il tribunale dell’Inquisizione”


26/2/2016 – “Sono seriamente preoccupata, evidentemente il movimento 5 stelle ha scambiato l’Aula per un tribunale dell’Inquisizione e non per la massima sede istituzionale sul territorio di Fiumicino. Sulla conduzione dell’ultimo Consiglio comunale sono serena, certa di aver applicato i regolamenti, di aver tenuto l’aula con equidistanza e imparzialità, così come richiesto dal mio ruolo”. Lo dice Michela Califano, presidente del consiglio comunale di Fiumicino. “Ricordo che è stato il M5S a chiedere il Consiglio straordinario e non ho fatto altro che relazionare i presenti raccontando i fatti a nostra conoscenza sull’indagine relativa ai chioschi. È noto il fatto che sono in corso delle indagini e altrettanto risaputo che non possiamo sapere più di quanto è stato notificato dalla Capitaneria di Porto. Tra l’altro – prosegue – ho trovato davvero sgradevole la dichiarazione della Velli relativamente al passaggio in cui afferma che quanto dichiarato in aula sarebbe stato riportato all’attenzione del magistrato. Ricordo alla consigliera che ci sono degli organi competenti deputati alle indagini e non mi risulta che queste spettino agli esponenti del Movimento 5 Stelle. Quando mi recherò a Palazzo Valentini andrò a prendere un caffè in Prefettura e a quel punto chiederò lumi sull’esposto presentato dal Movimento 5 Stelle. La realtà è molto diversa da quella rappresentata a uso e consumo dei sostenitori di Grillo e Casaleggio. La Velli ha chiesto e ottenuto in tempi rapidi quanto voleva. Ha partecipato alla Commissione Capigruppo e alla Commissione Ambiente dove – spiega la Califano – si è ampiamente parlato della delibera di Consiglio comunale sui chioschi. A questo punto mi sorge spontanea una domanda: se oggi vede tanto del losco su quanto votato a ottobre del 2015, perché all’epoca della presentazione dell’atto la Velli si è astenuta, così come ha fatto la minoranza, tranne un voto contrario? Un conto è astenersi, altro manifestare la propria contrarietà. In realtà la Velli è rimasta delusa dal fatto che si aspettava un processo sulla pubblica piazza, come Torquemada, il primo grande Inquisitore spagnolo, avrebbe voluto che il consiglio Comunale di martedì si trasformasse in tutt’altro e si concludesse con un rogo al centro della città o qualche altra crudeltà da dare in pasto ai suoi sostenitori. Ma una seduta consiliare è tutt’altro e deve svolgersi nel rispetto delle regole e dei criteri stabiliti dal nostro regolamento, dallo Statuto e dal Tuel”.


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