18/11/2015 – Riprendono le proteste dei cittadini contro le barriere fonoassorbenti che ormai da alcuni anni sono in costruzione lungo il tracciato cittadino della Roma-Lido. Lunedì l’attenzione dei cittadini si è concentrata sul cantiere di via Punta del Saraceno dove la manifestazione ha portato alla ditta incaricata dell’intervento all’interruzione dei lavori. “Il responsabile del cantiere, giunto sul posto, – spiegano dal comitato OstiAttiva – si è impegnato a chiedere alla società appaltatrice Atac un incontro con i cittadini che chiedono a gran voce l’annullamento di questo scellerato progetto che sta deturpando Ostia in vari punti della città”. Una manifestazione nata dopo l’acquisizione di alcuni documenti che segnalano come l’efficacia delle barriere sia quanto mai limitata. “La relazione dell’Atac sulle misurazioni fonometriche realizzate dopo la costruzione delle barriere in 3 punti spiega come nonostante i muri alti fino a quasi 6 metri, ben 2 barriere su 3 di quelle già costruite non hanno permesso di far rientrare entro i limiti di legge il rumore ferroviario. Ma non solo la misurazione fatta da Arpa Lazio da un edificio in via Punta del Saraceno rileva come la media delle rilevazioni dei decibel sia diurne che notturne siano ampiamente entro i limiti di legge. In pratica – spiegano da OstiAttiva – se un cittadino nelle stesse condizioni chiedesse un intervento per l’abbattimento del rumore gli risponderebbero che non ne ha diritto perché il rumore non supera i limiti di legge. I cittadini di Ostia hanno ribadito che considerano quest’opera uno scempio urbanistico e uno spreco di denaro pubblico in un momento in cui la Ferrovia Roma-Lido offre un pessimo servizio con continue cancellazioni di corse per mancanza di treni e problemi tecnici alla linea. Le richieste dei pendolari vengono ignorate, mentre si sprecano milioni in un’opera completamente inutile. Il 28 ottobre abbiamo presentato un’integrazione al nostro Esposto alla Corte dei Conti, con i dati dei documenti sopra riportati, che dimostrano nero su bianco come questo progetto non serva neanche allo scopo per il quale sarebbe stato ideato. Chiediamo – concludono dal comitato – alla Regione Lazio un cambiamento di rotta radicale, che finalmente riconosca in quest’opera un progetto obsoleto e lo annulli definitivamente con atti ufficiali”.