Anffas, disabili a corso di barman per lavorare e inseguire un sogno


23/11/2015 – “La disabilità per me non è un problema, per te?”. Gli occhi grandi e pieni di speranza parlano da soli. “Noi? Vogliamo solo metterci in gioco. Non ci interessa la solidarietà di qualcuno, ma solo l’opportunità di dimostrare quanto dimostriamo”. Sono in sei, tutti sotto i 25 anni. Tutti ragazzi con disabilità intellettiva e o relazionale. “Vogliamo lavorare, ma prima ci formiamo”. Barman. Il loro sogno. Shakerare cocktail, districarsi tra gastronomia e caffè il loro obiettivo.
“Per farlo abbiamo avviato dei corsi di formazione per barman che saranno finalizzati poi a svolgere tirocini e inserire i ragazzi nel mondo del lavoro attraverso l’agenzia lavoro inaugurata lo scorso marzo” sottolinea Ilde Plateroti, presidente di Anffas Ostia Onlus, tre le più antiche e grandi associazione di famigliari di persone con disabilità del Lazio. “In Italia esiste una legge, costantemente disattesa, che regolamento l’accesso al lavoro delle persone con disabilità – spiega il battagliero presidente che per prima portò i servizi sociali nel X Municipio -. I corsi di formazione? Dureranno tre mesi in cui i ragazzi impareranno le regole del bon ton, a preparare e servire una bevanda alcolica e analcolica, riconoscere un caffè, la filiera e le sue caratteristiche, a utilizzare le macchine da lavoro e conoscere le regole basi della gastronomia. Il corso si concluderà con un attestato di merito per poi passare alla fase successiva ovvero un tirocinio per sperimentare sul campo quanto appreso. Abbiamo già diverse aziende interessate a instaurare una partnership con noi e concretizzare questo percorso con un contratto di lavoro”.
“Grazie a Matrici Ecologiche, studio condotto da Anffas su 1298 persone con disabilità intellettiva e relazionale, e finanziato dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali sui loro desideri, oggi sappiamo che chi svolge attività lavorative conduce livelli di vita significativamente migliori rispetto a chi non ne ha – dice Patrizia Trivellato, assistente sociale e referente per l’agenzia lavoro -. Tutto ciò che stiamo facendo non mira solo a ottenere un contratto di lavoro, ma a creare le condizioni affinché i ragazzi siano una risorsa per sé e per le imprese che li assumeranno, al pari di ogni lavoratore”.
Particolarità: la sede dell’agenzia lavoro si trova in uno stabile confiscato alla mafia ad Acilia. Lì si trova anche il punto di accesso di uno dei progetti sulla sindrome autistica più avanzati d’Italia.


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