Ostia, CasaPound: “Riprendiamoci la pineta delle Acque Rosse”, sabato presidio e raccolta firme


6/10/2015  – Continua l’azione di CasaPound Italia ad Ostia contro le aree verdi abbandonate al degrado ed agli insediamenti abusivi. Sabato mattina il movimento ha organizzato un presidio ed una raccolta firme dalle ore 10 in via delle Baleniere davanti alla pineta delle Acque Rosse per “coinvolgere i residenti e chiedere interventi immediati alle istituzioni”. “Stiamo parlando di una pineta abitata da centinaia di rom e stranieri, che hanno costruito una vera e propria baraccopoli dove è impedito l’accesso ai cittadini – spiega Luca Marsella, responsabile di CasaPound sul litorale romano – e che con l’avvicinarsi dell’inverno rappresenta un rischio incendi che si sono già verificati nei mesi scorsi, causati dall’utilizzo di mezzi di fortuna ma anche bombole del gas che i rom usano per riscaldarsi. Quando siamo entrati nella pineta per un sopralluogo qualche mese fa – ha continuato Marsella – ci siamo trovati di fronte a dei minorenni che vivono in condizioni di degrado disumane tra tende e rifiuti di ogni genere. Sabato chiederemo a gran voce lo sgombero immediato dell’area, se fossimo noi ad amministrare questo municipio ci basterebbero pochissimi giorni ma purtroppo oggi siamo senza un presidente ed i residenti non sanno nemmeno a chi rivoglersi”.
“Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni dei residenti – ha aggiunto Carlotta Chiaraluce, portavoce locale di Cpi – e nonostante l’esposto che presentammo lo scorso anno nulla è cambiato. Ricordiamo che l’area era stata posta sotto sequestro ma questo evidentemente non ha fermato nessuno e le baracche sono state ricostruite all’istante. I cittadini che ci hanno contattato, soprattutto donne, ci hanno raccontato di episodi che dimostrano la totale assenza di sicurezza nella pineta che ha portato all’allontanamento delle persone che dovrebbero usufruirne. Anche attraversare a piedi le vie adiacenti all’area verde oggi è un problema. Invitiamo cittadini, comitati di quartiere ed associazioni a sostenerci in questa battaglia che va parallela con quella della pineta di Castel Fusano – per la quale abbiamo realizzato un progetto di riqualificazione”.


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