1/9/2015 – Presidio questa mattina davanti alla sede del Giudice di Pace di via Costanzo Casana. O meglio quella che dovrebbe ospitarlo. Perchè questa mattina in concomitanza con la ripresa dell’attività giudiziaria la struttura giudiziaria è rimasta inesorabilmente chiusa, nonostante il Tribunale Amministrativo Regionale avesse chiaramente detto che il Giudice di Pace sarebbe dovuto tornare operativo. Ad appurare quanto in tanti immaginavano sarebbe accaduto nel primo pomeriggio di oggi sono stati, insieme a diversi cittadini, il giudice Claudio Fiorentino da sempre animatore del movimento per il mantenimento dell’ufficio giudiziario e l’avvocato Marco Lombardi presidente del Comitato Ostia e “padre” dei vari ricorsi che nel corso degli anni hanno rimandato il trasferimento dei fascicoli presso il Tribunale di Roma.
“In un territorio dove forte è stata espressa la volontà di legalità – spiega il giudice Fiorentino – non si può permettere che la sede del Giudice di Pace chiuda. Mi chiedo se il concetto di legalità voglia, per le istituzioni presenti sul territorio, essere solo un esempio astratto o venga trasformato in atti concreti”.
“Il punto è che qui deve essere riaperto il vecchio ufficio del Giudice di Pace con tutti i suoi fascicoli attualmente in carico al Tribunale di Roma. – spiega Lombardi – Oltre 8mila pratiche che rischiano di finire quasi sicuramente in prescrizione e che causeranno un enorme danno per i cittadini che rischiano di rinunciare a far valere i propri diritti, visto che anche per una semplice multa da 70 euro si troverebbero costretti ad arrivare a Roma. Non sto parlando di un Giudice di Pace che prevede l’istituzione di una nuova sede autonoma ma che può avvenire tra 10 anni, ma il vecchio ufficio. Il Ministero della Giustizia ha ora 60 giorni dalla notifica dell’ordinanza, notificata il 17 agosto, altrimenti interverrà la Prefettura con il prefetto Gabrielli che è stato nominato commissario ad acta”.
“Il nostro movimento si batte da anni per scongiurare la chiusura del Tribunale e del Giudice di Pace – ha dichiarato Alessandro Onorato, capogruppo capitolino della Lista Marchini – e il nostro consigliere municipale Giulio Notturni è stato a lungo impegnato nel presidio permanente e nello sciopero della fame nell’estate del 2013. Dopo la decisione del Tar di riapertura – prosegue Onorato – ci troviamo al fianco del giudice Fiorentino e dei cittadini lidensi per pretendere la ripresa dell’attività giuridica. Noi saremo ancora una volta in strada, mentre il primo cittadino cura gli interessi della città da Oltreoceano”. In un territorio di oltre 200mila abitanti che ha sete di legalità e giustizia è assurdo chiudere due presidi fondamentali come il Tribunale e l’ufficio del Giudice di Pace. Continueremo ad essere al fianco del giudice Fiorentino ogni giorno affinché venga rispettata l’ordinanza del TAR che garantisce la permanenza dell’ufficio giudiziario nel X Municipio”, ha aggiunto Antonio Crisci, vicecoordinatore della Lista Marchini per il X Municipio, presente oggi alla manifestazione.