4/8/2015 – “Dodici bambini e otto genitori. In totale sono 20 le persone contagiate da Epatite A di cui 5 ricoverate in ospedale. L’ultimo appena due giorni fa. Una intera classe della scuola dell’infanzia ‘Lo Scarabocchio’ di Fiumicino. Il primo caso risale al primo giugno 2015. L’ultimo al due agosto”. Lo denunciano i consiglieri comunali Mauro Gonnelli e William De Vecchis. “Da quanto però si apprende dalle famiglie coinvolte solo il primo caso sarebbe stato segnalato alla scuola, mentre il secondo sarebbe stato comunicato con molto ritardo. Si tratta di una vicenda che continua ad avere diversi lati non ancora del tutto chiariti. Per questo stamattina abbiamo presentato una interrogazione. Non è escluso che la mancata informazione potrebbe aver contribuito alla diffusione dell’epidemia. Il sindaco e l’assessore competente hanno quindi il dovere di far sapere alla città se c’è stata effettivamente una comunicazione tempestiva ai genitori e in caso negativo i motivi del prolungato silenzio. E soprattutto quali azioni, anche in campo sanitario, siano state immediatamente prese per evitare il contagio”.
LA REPLICA
PAOLO CALICCHIO, ASSESSORE ALLA SCUOLA
“Mi sorprende che l’ex Presidente del Consiglio Mauro Gonnelli e il consigliere William De Vecchis ancora non conoscano le attribuzioni del mio Assessorato, ma forse è proprio vero il motto latino Repetita Iuvant. Il controllo sulle malattie non spetta all’Assessorato alla Scuola del Comune di Fiumicino, bensì alla Asl di competenza. Appena la Asl Rm D ci ha comunicato il secondo caso di Epatite A, necessario per parlare di epidemia e quindi intervenire, noi abbiamo immediatamente contattato tutti i genitori, non solo della classe interessata ma dell’intero plesso scolastico “Lo Scarabocchio”. Li abbiamo accolti in Assessorato e abbiamo spiegato loro la profilassi da seguire, di concerto con la Asl: vaccinazione gratuita garantita dal Servizio Sanitario Nazionale e analisi del sangue facoltativa. Ovviamente poi sono stati i genitori a decidere come e quando agire. Queste sono le uniche attribuzioni e compiti dell’ente locale, che si è mosso nei limiti imposti dalla legge e dalla privacy, nel rispetto dei bambini e delle loro famiglie. Per di più, quando la Asl ci ha comunicato il secondo caso di Epatite A, il plesso era già chiuso. Ciò nonostante abbiamo provveduto alla sanificazione della scuola e messo in atto tutte le iniziative di nostra competenza”.