14/8/2015 – “Il Comune agisca in fretta per salvare la parte più pregiata del litorale romano, recuperando anche vecchie e nuove mancanze amministrative evidenti, dopo anni di attesa anche la Giunta Marino in questi ultimi due anni non ha fatto nulla”.
In occasione della presentazione dei dati finali della campagna Goletta Verde sullo stato dei mari e delle coste italiane è stata posta all’attenzione una situazione paradossale che si sta creando sul litorale romano a Capocotta.
Da pochi giorni è arrivato ai gestori dei chioschi di Capocotta un sostanziale sfratto esecutivo dal comune di Roma, nel pieno della stagione balneare, nell’area più pregiata della costa romana e anche l’unica completamente fruibile e accessibile, rischiando di abbandonare la protezione dell’area.
“Sarebbe sciagurato lasciare Capocotta a se stessa senza presidi che ne garantiscano la bellezza, la fruibilità, la pulizia e la cura per la parte più pregiata di litorale romano, abbandonando soprattutto la protezione dell’area – dichiarano Vittorio Cogliati Presidente Nazionale di Legambiente e Roberto Scacchi Presidente di Legambiente Lazio – Il tratto di litorale di Capocotta è stato in questi anni curato e gestito bene con la garanzia di pulizia e presidio; ora c’è bisogno di dare una continuità gestionale attraverso procedure di evidenza pubblica per non lasciare a se stessa la spiaggia più bella e pregiata del litorale di Roma. Il comune in tal senso deve recuperare velocemente alle mancanze evidenti di questi anni, dopo anni di attesa anche la Giunta Marino in questi ultimi due anni non ha fatto nulla. Se infatti il Comune di Roma non è riuscito a mettere a bando di evidenza pubblica la gestione chioschi entro la data ultima dello scorso 31 maggio, ora avvii la procedura immediatamente con criteri premiali per chi ha garantito la legalità e rispettato le regole. Capocotta è quasi l’unica zona di litorale del Lazio dove i chioschi sono stati a suo tempo assegnati con bando, ora venga garantita la continuità della buona pratica e la chiusura serena della stagione in corso per non lasciare l’area non gestita, quando di contrasto la quasi totalità degli stabilimenti di Ostia, gran parte dei quali vietano il mare ai non paganti formando il Lungomuro che denunciamo da anni, ha avuto affidamenti diretti e deroga fino al 2020″.
Per i chioschi di Capocotta, il 31 maggio 2015 è scaduto l’ultimo anno di proroga dell’affidamento e il Comune di Roma, in vista della scadenza, avrebbe dovuto predisporre una gara per individuare nuovi affidatari senza interrompere il servizio (salvamento a mare, pulizia, sorveglianza delle strutture, vigilanza sulle dune) nell’area inserita nella Riserva Naturale Statale del Litorale Romano e SIC – Sito di Interesse Comunitario. L’area aspetta quindi da 19 anni il Piano di Gestione della Riserva Statale del Litorale Romano, ma intanto il Comune di Roma non è riuscito ad indire gare
Ultimo atto della storia in questi giorni, senza che nel frattempo nulla sia cambiato, Il Dipartimento X invia ai gestori, una comunicazione con cui notifica l’avvio del procedimento per la riacquisizione delle unità di servizio di Capocotta, sfratto esecutivo a metà stagione balneare che non tiene in nessun conto il futuro dell’area più pregiata del litorale romano, né le conseguenze per le persone che vi lavorano. Unico risultato certo sarà l’abbandono dell’area che dopo 15 anni tornerà in mano a vandali di ogni tipo.