“Unità e Festa” chiude con Marino e Sabella


6/7/2015 – Marino e Sabella chiudono “Unità è Festa” 2015: da Ostia Antica un segnale di rinnovamento e di speranza
“Adesso che abbiamo rimesso i conti in ordine e riportato la legalità, dobbiamo occuparci della qualità della vita delle persone”. La 43esima edizione di “Unità è Festa” si è chiusa con le parole incoraggianti del sindaco di Roma Ignazio Marino. Dal 24 giugno al 5 luglio, oltre 40mila persone hanno visitato il parco dei Ravennati di Ostia Antica per assistere a dibattiti, spettacoli musicali, esibizioni teatrali, proiezioni. Nei punti di ristoro sono stati distribuiti circa 25mila pasti e i ‘must’ della festa hanno fatto registrare numeri da record: migliaia i cappelletti e le ciambelle vendute in dodici giorni. Etica e legalità, donne e mafia, mobilità e lavoro, economia, cultura e territorio: questi i temi affrontati nel corso della manifestazione, insieme a figure di spicco della politica locale e nazionale: da Matteo Orfini a Laura Puppato, da Stefano Esposito a Marta Leonori, da Michele Meta a Roberto Giachetti, da Ernesto Carbone a Guido Improta. Per chiudere con il sindaco Marino e il delegato per il X Municipio, nonchè assessore capitolino alla Legalità, Alfonso Sabella.
“Non è sul numero dei frequentatori che analizzeremo il successo della manifestazione – spiegano gli organizzatori Giovanni Zannola e Fiorenza Tarroni – ma migliaia di persone sono passate al parco dei Ravennati cedendo al fascino dell’evento, perché esso è piacevolmente connesso con lo spazio che lo ospita. E’ un territorio che lo vive interamente come una proiezione di se’ stesso e delle proprie caratteristiche, prima che come interesse per la politica. Il circolo realizza la Festa da 43 anni mettendo in campo le migliori energie del Partito Democratico. Centinaia di persone per bene: quelle di sempre, ma anche tante nuove. Ecco come rispondiamo ai detrattori inclini al populismo che negli ultimi giorni hanno provocatoriamente chiesto cosa avessimo da festeggiare”  concludono Zannola e Tarroni.


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