28/7/2015 – “Una ventina di striscioni dal chiaro messaggio ‘No al centro profughi di via Porrino‘ sono stati affissi per le strade dell’Infernetto“. Lo scrive in una nota CasaPound Italia litorale romano. “Dopo la battaglia vinta dai cittadini lo scorso inverno contro l’apertura di un centro d’accoglienza in via Salorno – continua la nota – una struttura che sarebbe dovuta essere una casa di ricovero per i malati di Alzheimer, i residenti del quartiere speravano di aver portato l’attenzione sui reali problemi dell’Infernetto ed invece a distanza di pochi mesi si trovano nuovamente messi di fronte alla decisione di aprire un centro profughi, questa volta in via Porrino, senza nessuna possibilità di confronto con Comune e X Municipio. L’azione di questa notte serve a dar seguito allo sgomento espresso dai cittadini nell’assemblea pubblica da noi promossa lo scorso mercoledì e che ha visto la partecipazione di un gran numero di residenti. In un quartiere che è emblematico della situazione di abbandono del nostro territorio, invece di pensare agli atavici problemi del quadrante, dalla questione idrogeologica alla manutenzione stradale passando per la questione della sicurezza e della mancanza di un liceo, si cerca ancora una volta di ingrassare il portafogli di quelle cooperative legate alla sinistra che hanno fatto dell’accoglienza un vero e proprio business come emerso dallo scandalo Mafia Capitale, il tutto approfittando della situazione di ingovernabilità del nostro municipio ormai in mano al commissario Pd Esposito e dell’assessore alla legalità Sabella che lo gestiscono come una proprietà loro e degli appetiti del partito che rappresentano. Con gli striscioni abbiamo anche voluto rendere noto a chi ancora non lo sapesse ciò che sta accadendo, anche ai residenti di altri quartieri del municipio perché in questa situazione è necessaria un’azione forte e condivisa. Bisogna infatti comprendere che se oggi è via Porrino domani potrebbero essere aree di Ostia, Casalpalocco o Acilia ad essere individuate come idonee ad accogliere decine, se non centinaia, di immigrati clandestini mentre le famiglie italiane sono abbandonate a loro stesse, e proprio in quest’ottica deve essere d’esempio la collaborazione nata nei giorni scorsi tra i cittadini di Casale San Nicola, recentemente alle cronache per gli scontri per impedire l’arrivo di un centinaio di profughi o presunti tali, e quelli dell’Infernetto. Siamo quindi pronti – conclude la nota – a portare avanti con i residenti una dura protesta già dai prossimi giorni, dimostrando alle istituzioni che ci sono italiani che non vogliono veder morire i loro quartieri ma sono pronti a riprenderseli”.